29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Condominio

Per i millesimi più snello l'iter di revisione

Per il presidente dell'ANAMMI, la possibilità di definire a maggioranza qualificata le quote condominiali, come stabilito dalla Cassazione, va interpretata in senso positivo

ROMA - «La sentenza della Cassazione è un atto di buon senso. Attenzione, però, a certe interpretazioni punitive sull'impiego pratico delle tabelle millesimali». Giuseppe Bica, presidente dell'ANAMMI, l'Associazione Nazionale-europea degli Amministratori d'Immobili, commenta così la recente pronuncia a sezioni unite della Suprema Corte sulla possibilità di definire a maggioranza qualificata i millesimi condominiali.

«Grazie a questa sentenza – sottolinea il leader dell'associazione - diventa più semplice approvare o modificare nuove tabelle millesimali, deliberando con la maggioranza dei condòmini presenti, che rappresentino almeno la metà del valore dell'edificio, invece che all'unanimità, come richiesto fino a poco tempo fa. E' però sbagliato sostenere che detenere un maggior numero di millesimi significhi soltanto pagare di più le spese condominiali. Semmai, comporta un potere decisionale più forte, proprio in base alle quote di proprietà, dunque un peso maggiore nell'ambito dell'assemblea condominiale». In realtà, si è, per così dire, «più proprietari» della cosa comune.

In altre parole, più si hanno millesimi, più ampio è il diritto di proprietà sui beni comuni. «La quota millesimale scaturisce dal valore della singola unità immobiliare rispetto alle sommatorie dei valori delle proprietà esclusive dell'intero edificio – chiarisce Bica – se cambia il valore della proprietà esclusiva, ad esempio perché si chiude la veranda trasformandola in una stanza, cambia di conseguenza anche il rapporto con l'immobile condominiale. Ecco perché non condividiamo la visione di chi sostiene che la sentenza non riguardi i diritti di proprietà, ma soltanto le spese da sostenere».

Per la definizione ex novo o la revisione delle tabelle millesimali, è fondamentale l'intervento di un tecnico abilitato, super partes, ad esempio, un geometra regolarmente iscritto all'Ordine professionale. » Il calcolo dei millesimi – afferma il presidente dell'ANAMMI – deve essere effettuato da un professionista serio, il cosiddetto ‘terzo', che fornisca una perizia inattaccabile». All'amministratore di condominio «spetta sottoporre la questione in assemblea condominiale, sulla base di quella stessa perizia». In tal modo, conclude Bica, «si eviteranno anche motivi di contenzioso, molto frequenti in precedenza». Al riguardo, l'ANAMMI a breve intende organizzare un seminario itinerante, destinato agli addetti ai lavori, per approfondire tutti gli aspetti della questione.