UNC: fare luce sul falso «made in Italy»
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori
ROMA - «Se si continua di questo passo si rischia di mettere irrimediabilmente a repentaglio la produttività e la sopravvivenza degli allevamenti italiani, pilastro della nostra economia.» E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), mostrando amaro stupore di fronte alla notizia secondo la quale lo Stato italiano sarebbe proprietario tramite la Simest (Società Italiana per le Imprese all'Estero) di un’industria in Romania che, con latte romeno e ungherese, produrrebbe formaggi italian sounding.
«L’ipotesi secondo la quale proprio il nostro Governo sarebbe responsabile di una tale concorrenza sleale nei confronti dei pastori italiani -prosegue il Segretario generale dell’UNC- è un fatto gravissimo che impone seri accertamenti al fine di smascherare eventuali responsabilità».
«Confidiamo nell’attività della Commissione appositamente istituita dal Ministero delle Politiche agricole -conclude Dona- affinché si faccia chiarezza sul caso e si tornino a garantire tipicità e tradizione delle produzioni ‘made in Italy’ ».
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