18 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Assicurazioni Generali

Bolloré: con Geronzi unità e gestione per tutti gli azionisti

Intervista a Il Sole 24 Ore e al Corriere del finanziere bretone, azionista di Mediobanca

ROMA - Soci e consiglio «sono uniti, vanno d'accordo, oltre a l fatto che la compagnia può contare sul nocciolo duro di Mediobanca. Che a sua volta ha un azionariato stabile». Vincent Bolloré assicura che non ci sono e non ci saranno frizioni nelle Generali con la presidenza di Cesare Geronzi. In un'intervista a Il Sole 24 Ore e al Corriere, il finanziere bretone che è azionista di Mediobanca fa notare come la scelta di avere «tre vicepresidenti significa che Mediobanca ha deciso di aprirsi ai soci esterni» e che «da adesso in avanti Generali sarà gestita per tutti gli azionisti, pur mantenendo la banca milanese il ruolo di socio di riferimento».

Per Bollorè, che parla dopo il cambio dei vertici per il Leone di Trieste, definisce la scelta di Geronzi «la migliore che si potesse fare». Ed evidenzia: «non a caso c'è stata l'unanimità». Il vicepresidente dice di avere imparato ne suoi 10 anni di intensa frequentazione dell'Italia, che «visto dall'esterno, sembra che tutti litighino. Mentre la realtà è che all'interno di Mediobanca c'è grande sintonia e compattezza».

Ieri con la nomina dei vertici si è aperta una nuova pagina per le Generali. Un amareggiato Antoine Berhneim ha lasciato la sua poltrona di presidente al settantacinquenne banchiere romano Cesare Geronzi che, dopo gli ultimi tre anni trascorsi alla guida di Mediobanca, arriva a Trieste. La nuova corporate governance vede tre vicepresidenti: Vincent Bollorè, appunto, Alberto Nagel e, a sorpresa, il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone. Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto che è stato nominato Ceo del gruppo assicurativo. A Bernheim la presidenza onoraria.