Concorsi a premio: la fortuna aiuta il marketing

TORINO - Dai «gratta e vinci» alle tombole nei centri commerciali, dai concorsi via telefono cellulare alle tradizionali cartoline con estrazioni finali, fino ai premi incentivanti per dipendenti attribuiti tramite sorteggio: sono sempre più numerose le aziende che ricorrono a questi strumenti di marketing per promuovere le vendite o motivare il personale. Dal 2002 le modalità di organizzazione sono più semplici: non è più necessario richiedere alcuna autorizzazione ministeriale (ed è così scomparsa la famosa frase Aut. Min. Rich. recitata velocemente alla fine degli spot), ma è sufficiente una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico.

La Camera di commercio offre alle imprese consulenza nelle diverse fasi: dalla stesura della bozza di regolamento fino alla verbalizzazione al momento dell’aggiudicazione finale dei premi. Circa 300 le verbalizzazioni gestite ogni anno dalla Camera di commercio di Torino: anche in periodi di crisi economica, i concorsi risultano in aumento, spesso però con un minor valore dei premi in palio. [Info]

Ma cosa avviene in termini di tutela del marchio quando il promotore di un concorso utilizza come premio prodotti di un famoso marchio altrui? Come tutelare credibilità e prestigio? Come difendersi dai pericoli di lesione d’immagine e di associazioni sconvenienti fra prodotti? Basta chiedere l’autorizzazione alla società titolare del marchio oppure occorre stipulare particolari accordi commerciali?

Su questi temi si concentrerà il seminario «Uso dei marchi nelle promozioni pubblicitarie e nelle campagne a premio» organizzato a Torino Incontra dalla Camera di commercio di Torino (martedì 13 aprile 2010 a partire dalle ore 15.30). Destinatari dell’incontro PMI, professionisti, agenzie di pubblicità, consumatori. La partecipazione è libera fino ad esaurimento dei posti in sala [Info: Tel. 011 571 6933/9 patlib@to.camcom.it