19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
La Sentenza della Cassazione

Stop agli autovelox in appalto a ditte esterne

«Vanno sequestrati, devono essere gestiti direttamente da stradale. Non sono strumenti per far cassa»

ROMA - Sono illegali e vanno quindi sequestrati gli autovelox dati in appalto a ditte esterne, tanto più quando il costo del noleggio, come avviene in moltissimi casi, è parametrato «alle prevedibili infrazioni annue». Ciò perché queste apparecchiature devono essere gestite direttamente dalla polizia stradale. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza numero 10620 di oggi, ha confermato il sequestro degli autovelox installati e gestiti da un'azienda di Santa Maria Capua Vetere.

In sostanza, per la sesta sezione penale - spiega il sito Cassazione.net - la partecipazione del soggetto privato aggiudicatario dell'appalto per l'installazione di apparecchi autovelox nella fase di accertamento dell'infrazione e di percezione degli utili configura il reato di abuso d'ufficio, non potendosi esternalizzare tale tipo di servizio. Infatti, l'accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale ricade tra le attività previste dall'articolo 11 lettera A del codice della strada e costituisce quindi servizio di polizia stradale non delegabile a terzi. «Pertanto le apparecchiature eventualmente utilizzate per tale accertamento devono essere gestite direttamente da parte degli organi della polizia stradale e devono essere nella loro disponibilità».

COSTO DEL SERVIZIO - In proposito la Cassazione aggiunge che «la quantità dell'importo di appalto è il costo del servizio, a prescindere dal numero e dalla qualità delle infrazioni poi eventualmente accertate». Insomma, «esiste un costo di accertamento quantificabile a prescindere del tutto dal tipo di infrazione accertata», mentre in riferimento all'entità della sanzione «è incompatibile con i principi generali della disciplina contabile pubblica in materia di spese di accertamento». Dunque sono messi al bando gli autovelox i cui costi giornalieri, che divengono incasso per la ditta appaltatrice, lievitano con il crescere del numero delle contravvenzioni.