28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Infrastrutture

TAV: in Valsusa ritornano i presidi antisondaggi

Ne sono previsti 91 e i primi potrebbero essere proprio nei cosiddetti siti «S68» e «S69», già domani o forse lunedì

SUSA - «Sarà dura»: il grido riecheggia nuovamente in una giornata piovosa, ma non fredda alle porte di Susa dove per la prima volta dopo poco più di quattro anni dagli incidenti di Venaus, il movimento No Tav si ritrova alla vigilia dei sondaggi geognostici. Ne sono previsti 91 e i primi, anche se ai comuni non è ancora giunta alcuna comunicazione ufficiale potrebbero essere proprio qui nei cosiddetti siti «S68» e «S69», già domani o forse lunedì.

«Non pianteranno neppure un chiodo», sentenzia Alberto Perino leader storico del movimento valsusino. Nell'area dell'autoporto di Susa è stato montato il primo nuovo presidio del dopo Osservatorio: una casetta metallica di 5 metri per 3, con affissi due cartelli stradali blu con la scritta «no Tav» e «no sondaggi». Ci sarà forse anche una vasca da bagno, per ora rimasta capovolta nella neve. Un altro presidio si sta realizzando a Condove mentre si riaprono quelli storici di Venaus e di Borgone di Susa. A Susa sono arrivati in 500, altre centinaia si sono sparse questa mattina lungo altri siti del tracciato, una cinquantina a Rivoli e circa 300 in Val Sangone.

Sono valligiani e torinesi. «Ricominciamo da qui - commenta Lele Rizzo, che fu in prima linea negli scontri con la polizia di quattro anni fa al «Seghino», che ora si è stabilito in Valsusa -.Dobbiamo ricominciare, ricostruire il movimento. Rispetto ai primi passi del 2005 siamo già molti di più».

«Siamo abbastanza - gli fa eco Perino - e se ce ne fosse bisogno ci sono i «No dal Molin» dal Veneto o i «No ponte» sullo stretto, che non vedono l'ora di venirci a dare una mano». Il corteo avviatosi verso le 15 ha percorso pacificamente i circa 500 metri che separano di due siti del capoluogo valsusino. Le poche forze di polizia hanno controllato a distanza i manifestanti, con le classiche bandiere bianche no tav anche a mo' di mantella, o con gli ombrelli recanti la stessa scritta,. Molti i giovani, ma anche ultracinquantenni.

Tra di loro anche alcuni amministratori come il sindaco di San Didero, i vicesindaci di Avigliana e Mattie. Alle 17 è prevista a Bussoleno una riunione tra i sindaci delle valli e alle 21 a Bussoleno un'assemblea generale dei movimenti no Tav. «Hanno previsto sei milioni di spesa per questi carotaggi - osserva Perino - . Nella peggiore delle ipotesi ne spenderanno tre. A cosa dovranno servire gli altri soldi'? A finanziare qualche campagna elettorale'?», insinua lo storico leader.