20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Gli affamati sono cresciuti del 9% nell'anno in corso

Fame aumenta nonostante prezzi grano dimezzati

E’ quanto denuncia la Coldiretti nel commentare il rapporto pubblicato dalla FAO

ROMA - L’aumento della fame nel mondo avviene nonostante si sia verificato un drastico calo dei prezzi dei prodotti agricoli, con le quotazioni internazionali che sono dimezzate in un anno da 10 dollari per bushel (0,37 dollari al chilo) del 2008 a poco più di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo), perché per effetto della speculazione i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare nei paesi ricchi ed in quelli poveri.

E’ quanto denuncia la Coldiretti nel commentare il rapporto pubblicato dalla Fao dal quale emerge che gli affamati sono cresciuti del 9% nell'anno in corso, arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il livello più alto dal 1970 e che sarà oggetto di analisi al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 16 al 17 ottobre.

Nonostante il forte calo dei prezzi alla produzione agricola che sono al minimo da venti anni, per le principali materie prime come latte e cereali, rimangono alti - denuncia la Coldiretti - i prezzi al consumo che rendono ancora più difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati. Lo dimostra il fatto che l'andamento dei prezzi al consumo in 58 Paesi in via di sviluppo ha evidenziato che nell'80 per cento dei casi i prezzi sono più alti dello scorso anno.

L'emergenza alimentare - sostiene la Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perché questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive. Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e - precisa Coldiretti - occorre investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.

Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Coldiretti - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perché negare tutto ciò è più distorsivo di qualsiasi aiuto di stato.