19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Un colosso in grado di competere con i protagonisti del retail europeo

Coin corteggia Upim e sogna colosso europeo della GDO

Sole 24 Ore: «Prove di fusione tra due gruppi grande distribuzione»

ROMA - Un progetto che darebbe vita a un colosso della grande distribuzione in grado di competere con i protagonisti del retail europeo. Lo rivela il Sole 24 Ore anticipando che Coin si è fatto nuovamente avanti per conquistare i 140 negozi di proprietà e i 257 affiliati Upim che valgono vendite per circa 500 milioni di euro l'anno. Ufficialmente si parla solo di un «riavvicinamento», ma dopo due anni di corteggiamento questa potrebbe davvero essere la volta buona. Il marchio Coin, che conta già Oviesse e ha acquistato nell'autunno scorso 6o punti vendita Melablu, aggiungerebbe così un altro brand storico italiana al suo portafoglio.

RAPPORTI ALTALENANTI - Secondo il quotidiano milanese negli ultimi due anni l'interesse di Coin per Upim non è mai venuto meno, ma i rapporti sono sempre stati altalenanti. Nelle ultime settimane, il progetto ha ripreso corpo e le società hanno ora ripreso il dialogo. Dalle parti coinvolte non arrivano conferme: i private equity Pai Partners e Investitori Associati, rispettivamente azionisti di Coin e di Upim, non vogliono commentare le indiscrezioni. Così come Pirelli Re, presente nell'azionariato di Rinascente/Upim. Il commento del diretto interessato, l'amministratore delegato del Gruppo Coin Stefano Berlando, si limita a: «C'è un riavvicinamento in corso, vedremo a cosa porterà». Berlando conferma l'interesse per Upim «che non è mai venuto meno anche quando è stata rifiutata la nostra offerta». Ma sottolinea anche come i rapporti abbiano vissuto «momenti alterni».

VALORIZZARE I MARCHI - Si parla quindi di un ravvicinamento, ma l'a.d. del Gruppo Coin esclude che ci siano dei team di advisor già al lavoro per definire i dettagli di un'eventuale operazione. Di certo c'è la volontà degli azionisti del gruppo Rinascente/Upim di «valorizzare al meglio i marchi», spiegano fonti vicine alla società, tanto che l'opzione Coin non sarebbe l'unica allo studio.

STRATEGIA DI CRESCITA PER COIN - Per Coin si tratterebbe di aggiungere un nuovo tassello alla propria strategia di crescita anche per linee esterne. che l'aveva vista protagonista lo scorso autunno acquistare 60 negozi della catena Melablu e successivamente di sette negozi Dem. Il gruppo, impegnato in un piano di buy hack, ha una capitalizzazione di mercato di 442 milioni con il titolo che in Borsa ha messo a segno un progresso de] 50% da inizio anno, chiudendo ieri a quota 3,35 euro (-1,03%). Il bilancio 2008 si era chiuso per Coin con vendite in leggero calo a 1,173 miliardi, con un margine operativo lordo a 133,7 milioni e con un utile netto per 38,2 milioni di Euro. L'indebitamento finanziario netto a fine 2oo8 era pari a 275,8 milioni. I primi tre mesi dell'anno hanno registrato vendite per 271 milioni (+1,5%) e un utile netto di 0,8 milioni.

Dal canto suo Upim, con 140 negozi diretti e 247 affiliati, ha chiuso il bilancio al settembre 2008 con un valore della produzione di 493 milioni (in calo dai 520 del 2007), un margine operativo lordo (Ebitda) da 9,2 milioni (da 16 milioni del 2007) e una perdita netta da 19,2 milioni (da 0,9 milioni), secondo i dati pubblicati dal Cerved. L'azionariato di Rinascente/Upim vede Investitori Associati al 46%, Deutsche Bank al 30%, Pirelli Re al 20% e Maurizio Borletti, nipote del fondatore di Rinascente, al 4 per cento.