30 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Troppa ansia e stress

Un manager su tre sogna di fuggire via

Da soli o in compagnia, ma non di velina: meglio Prestigiacomo

ROMA - Sui sogni dei manager italiani soffiano i venti della crisi e a dominare tra le braccia di Morfeo sono il desiderio di fuggire e di far perdere le proprie tracce. Non tutti sognano però una fuga solitaria e c'è chi vorrebbe farlo con una bella donna. Ma, a sorpresa, veline e divette sono battute da donne decise e concrete, come il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. E' quanto emerge da una indagine che sarà pubblicata dal mensile Playboy, in edicola nei prossimi giorni, e condotta su 110 manager, imprenditori e uomini d`affari, cui è stato chiesto di fare un confronto fra i propri sogni prima e dopo il difficile momento economico che stiamo vivendo.

Cambiati i «sogni» - La crisi non avrà forse tolto il sonno ai manager italiani, ma ha certamente cambiato i loro sogni durante le ore notturne: lo ammettono ben 6 manager su 10 che dichiarano di non fare gli stessi sogni che facevano quando la situazione economica era più rosea. Malgrado si dica che il momento più brutto è passato, il 51% non si dice fiducioso verso il futuro, anzi lo associa all`ansia, non a caso il 48% dice di sentire il bisogno di evasione. La notte, agli incubi su crack finanziari e fallimenti, infatti, si affiancano sogni riconducibili al desiderio di fuga (32%). Che si tratti di un`isola tropicale (43%), da eleggere come buen ritiro, o di una grande metropoli, dove «sparire» tra la folla (40%), nei loro sogni mollano tutto e tutti, e c'è chi sogna di aprire un chiosco di bibite su una spiaggia di Rio. Ma con chi sognano di fuggire? Se il 43% dice di sognare di fuggire da solo, non mancano «compagne di fuga» eccellenti. Il 53% dice di aver sognato almeno una volta negli ultimi 6 mesi una fuga avventurosa con Angelina Jolie, ma a dominare sono le signore della politica nostrana, da Stefania Prestigiacomo (62%) a Mara Carfagna (49%) e in generale le donne riconosciute come pragmatiche e concrete, oltre che belle.

Solo il 13% degli intervistati sostiene che l`attuale congiuntura economica non ha influito minimamente sui propri sogni. Il 42% dice che almeno in parte i sogni sono cambiati: oltre chi si vede intento a fuggire, non mancano sogni legati al denaro e a un`improvvisa ricchezza (21%) o al successo (17%). Ma raramente sognano di chiudere l`affare della loro vita: la ricchezza-onirica ormai arriva anche per loro attraverso lotterie e vincite al super enalotto. L`ansia da cui molti dicono di essere attanagliati sembra avere anche un altro risvolto a livello onirico: l`11% negli ultimi sei mesi ha fatto spesso sogni legati alla salute e al benessere psicofisico.

Incubi o sogni sarebbero, secondo i manager, causati dallo stress: lo sostiene il 51% mentre il 48% dice di sentirsi troppo sotto pressione e di aver bisogno di evasione, ma anche di avere bisogno di uno stacco netto con una routine che non riescono più a sopportare (45%). Per il 39% questi sogni sono soprattutto un segnale d`allarme legato al fatto che sono stati caricati di troppe responsabilità e di aver bisogno di dedicarsi maggiormente a se stessi, di rilassarsi e di ritrovare un pò di benessere (33%).

Dai sogni dei manager italiani scompaiono quindi le casseforti, gli aerei privati, gli elicotteri e le limousine, le scalate alla borsa, tutte cose sostituite da spiagge ai confini del mondo, dove essere pressochè da soli o, al contrario, grandi megalopoli dove potersi confondere tra la folla (40%). Ma c'è anche una frangia di estremisti che almeno una volta negli ultimi sei mesi ha sognato di ritrovarsi in mezzo al deserto (36%) o di «nascondersi» nel cuore di una foresta vergine (23%). Non per tutti però si tratta di fughe «fantastiche», il 16% dice di aver sognato più di una volta di ritrovarsi a casa dei nonni o nel luogo dove andava in villeggiatura con i genitori, insomma luoghi legati ai ricordi di infanzia. Ma anche in sogno e in piena fuga molti manager e imprenditori non sembrano smentire la propria vocazione: il 65% non si vede completamente nullafacente, ma impegnato in una piccola attività, magari dietro al bancone di un chiosco o di un piccolo ristorante su una spiaggetta tropicale.