Agricoltura e danni della fauna selvatica
«Servono procedure e regole certe ed uniformi per il controllo delle densità, la prevenzione del rischio, il contenimento ed il ristoro dei danni»
ROMA - In occasione dell’odierna audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera, Confagricoltura ha ribadito la necessità e l’urgenza di definire rinnovate basi normative per fronteggiare i danni causati alle strutture produttive ed alle produzioni agricole dalla fauna selvatica, da soggetti rinselvatichiti e da animali appartenenti a fauna alloctona.
Servono, ad avviso di Confagricoltura, procedure e regole certe ed uniformi per il controllo delle densità, la prevenzione del rischio, il contenimento (con misure necessarie a ricondurre gli ungulati e in generale le popolazioni selvatiche entro livelli compatibili con la normale conduzione dell’attività agricola e forestale) ed il ristoro dei danni.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha evidenziato ai parlamentari - richiamandosi a quanto stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione (n 8953 del 2008) - la necessità che le rinnovate disposizioni normative prevedano anche l’integrale risarcimento dei danni provocati all’esercizio dell’attività produttiva da animali considerati dalla legge «patrimonio indisponibile dello Stato».