19 aprile 2024
Aggiornato 11:30

Immigrati, Unioncamere: Piccole imprese crescono, ma crisi morde

In I trimestre +2.600. Contributo stranieri al Pil vicino al 10%

ROMA - Continuano a espandersi le imprese degli immigrati in Italia, sebbene la crisi ne attenui il dinamismo. Secondo Movimprese - l'indagine trimestrale realizzata da Infocamere per Unioncamere - nei primi tre mesi dell'anno sono stati poco meno di 10mila (9.975) gli immigrati che hanno aperto un'impresa individuale iscrivendo i loro nomi nei registri camerali, mentre altri 7.612 hanno chiesto di cancellarlo.

Il bilancio demografico del trimestre si chiude quindi in attivo per gli imprenditori immigrati, che aumentano di 2.363 unità (pari a un tasso di crescita dello 0,98%, a fronte del -0,99% segnato dal complesso delle imprese individuali). A fine marzo, così, il volume delle imprese individuali con un titolare nato in un Paese non appartenente all'Unione europea è salito a 242.969 unità, il 7,2% di tutte le imprese individuali italiane (3.396.224).

«La crisi non fa sconti a nessuno - sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - e anche la componente più dinamica dei nuovi imprenditori, quelli immigrati, risente delle difficoltà di questo momento. È però significativo che tanti cittadini immigrati, spesso dopo anni di lavoro dipendente, sentano di poter costruire un futuro nel nostro Paese attraverso l'impresa. Il contributo di questi piccoli imprenditori - ha aggiunto - è prezioso in termini di competenze, di valore aggiunto (ormai vicino al 10% del Pil), ma soprattutto di promozione sociale delle persone».

«Fare impresa - ha evidenziato il numero uno di Unioncamere - significa accettare di avere responsabilità verso il mercato e rispettare le sue regole, ma per un cittadino immigrato, guadagnare il ruolo di imprenditore significa accreditarsi presso i propri connazionali e verso la comunità italiana in cui vive e opera. È un canale che va incoraggiato dalle istituzioni - ha concluso Dardanello - perchè rappresenta una leva fortissima per far crescere l'autostima dei cittadini immigrati e la loro positiva integrazione nel territorio».