16 maggio 2025
Aggiornato 07:00

Mose, LIPU: confermate le violazioni alle Direttive UE

LIPU e WWF: «La verità sulla chiusura della procedura d’infrazione»

VENEZIA - La Commissione Europea conferma la violazione delle normative comunitarie sulla valutazione di incidenza da parte dell’Italia sul MoSE, rileva che sono stati provocati danni ai valori ecologici della Laguna e, quindi, il Governo italiano rimane per Bruxelles un «sorvegliato speciale». Ne danno notizia WWF Italia e LIPU-BirdLife Italia, le quali hanno ricevuto in questi giorni la comunicazione ufficiale inviata lo scorso 17 aprile (in Allegato) dalla DG Ambiente della Commissione Europea, e che annunciano oggi la costituzione di un Osservatorio permanente sul MoSE per monitorare la costruzione di un’opera avviata in violazione della Direttiva europea «Habitat».

WWF Italia e LIPU, sulla base della comunicazione ufficiale della DG Ambiente della Commissione Europea, che chiude la procedura d’infrazione, commentano così le affrettate anticipazioni date il 14 aprile scorso dal ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi: «Non si capisce perché il Governo si stato così tanto gratificato dalla chiusura della procedura: la violazione della «Direttiva Habitat» è infatti pienamente confermata da Bruxelles. Il Governo italiano - già maglia nera in Europa per la violazione delle norme comunitarie in campo ambientale – è per Bruxelles sul MoSE sorvegliato speciale, avendo perso un’altra occasione per applicare virtuosamente le procedure comunitarie.

«Ci auguriamo che la vicenda del MoSE serva da insegnamento per evitare i danni all’ambiente rilevati anche in questo caso dalla Commissione Europea e per innescare un cambiamento istituzionale e amministrativa, che consenta finalmente di considerare gli standard ecologici come elementi di eccellenza di un progetto sin dalla sua prima definizione».

Nella lettera del 17 aprile della DG Ambiente (in Allegato) si legge: «La Commissione continua a ritenere che, con riferimento al progetto MoSE, le disposizioni della Direttiva 92/43/CEE («Habitat») sono state violate dalle Autorità italiane», sia per quanto riguarda il mancato svolgimento della Valutazione di incidenza (art. 6. paragrafo 3 della Direttiva) nell’area della Laguna di Venezia, tutta ricompresa in una Zona di Protezione Speciale tutelata dall’Europa, che per quanto riguarda la non corretta rappresentazione dell’interesse pubblico alla realizzazione dell’opera (art. 6, paragrafo 4 della Direttiva). Inoltre, la Commissione rileva che «…l’avvio dei lavori in assenza di idonee misure di mitigazione e compensazione, a parere della Commissione, ha anche arrecato danno ai valori ecologici della Laguna».

La lettera della DG Ambiente della Commissione Europea del 17 aprile afferma inoltre che la decisione sull’archiviazione che è stata assunta si basa su «motivi di opportunità» valutati discrezionalmente dalle autorità comunitarie e si conclude, significativamente, con la seguente affermazione: «…la Commissione sorveglierà l’applicazione delle misure annunciate dal Governo italiano e non esiterà ad intraprendere le azioni ritenute necessarie laddove gli impegni assunti da detto Governo non dovessero essere rispettati»