20 aprile 2024
Aggiornato 07:00

In Francia nuovo sequestro manager, anche tre inglesi

Bloccati tre dirigenti britannici e un francese della Scapa

LIONE - Quattro dirigenti della Scapa, azienda britannica produttrice di adesivi e colle industriali, sono stati sequestrati dai dipendenti in sciopero presso lo stabilimento francese di Bellegarde-sur-Valserine, non lontano dalla frontiera svizzera: lo hanno reso noto fonti della polizia locale, all'indomani della prima presa di posizione pubblica sulla questione del presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy.

La Gendarmerie non ha reso noto il numero delle persone bloccate da ieri sera all'interno dello stabilimento, che secondo quanto reso noto dalla direzione generale di Manchester sarebbero quattro: il direttore di Scapa Europe, la responsabile delle risorse umane e il direttore finanziario, tutti cittadini britannici, e il direttore di Scapa France, di nazionalità francese. I dipendenti protestano contro la chiusura dello stabilimento, annunciata nel febbraio scorso: il sequestro - definito «un'azione non violenta» dalla direzione generale in Gran Bretagna - è avvenuto dopo la rottura dei negoziati in corso con i sindacati; stando a fonti sindacali i dirigenti sono liberi di muoversi all'interno dell'impianto ma non di lasciare l'edificio.

E' il quarto caso di sequestro di dirigenti avvenuto in Francia nell'ultimo mese: il 12 marzo scorso l'amministratore delegato della Sony francese era stato virtualmente sequestrato dai dipendenti e costretto a passare la notte nella fabbrica di Pontonx-sur-l'Adour, che chiuderà ad aprile; e non si può evitare di notare come nelle ore immediatamente successive sia stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori. Il 23 marzo era invece toccato al direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers, liberato dei giorni dopo dietro l'impegno a riprendere i negoziati sulle condizioni di allontanamento di 110 dipendenti; Il 30 marzo era stata la volta di cinque manager della Caterpillar France, rilasciati anche qui con l'impegno e riprendere i negoziati sulla ristrutturazione del gruppo, che prevedeva oltre 700 licenziamenti; il giorno successivo il patron della Ppr, il miliardario Francois Henry-Pinault, era stato bloccato per un'ora a Parigi da un centinaio di dipendenti, che avevano circondato la sua auto.

Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono «legittime»: «Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere», sottolineava un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires facevano notare come «la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave». Il governo di Parigi si era ben guardato dal criticare quanto accaduto definendo anzi «scandalose» le riduzioni del personale decise da molte aziende e giustificate con le necessità di tagliare i costi dettate dalla crisi. Solo ieri il presidente Nicolas Sarkozy ha chiesto durante un comizio di porre fine ad azioni «illegali», pur riconoscendo che il comportamento di molti industriali è «inamissibile». Sarkozy ha segnalato che deve «prevalere lo Stato di diritto». E tuttavia è difficile pensare ad un intervento di forza della polizia in un periodo in cui si rischia di esacerbare ulteriormente lo scontro sociale. (con fonte Afp)