29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Il decreto flussi 2008 riserva circa 105 mila posti per colf e badanti

«Badanti: insufficiente il decreto flussi 2008»

ADOC: «Pochi 105 mila posti per colf, più di 1 milione sono in attesa di regolarizzazione»

Il decreto flussi 2008 riserva circa 105 mila posti per colf e badanti, con riferimento alle domande dell'anno scorso. L'Adoc giudica insufficiente la manovra, dato che ci sono oltre un milione di lavoratrici in attesa di sanatoria.
«Un provvedimento non sufficiente, che non accoglie le richieste formulate dall'Adoc e dal mondo cattolico - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - inoltre, limitarsi al ripescaggio delle domande dimostra l'insufficienza anche del precedente decreto.

Si sarebbe dovuto sanare interamente la situazione che si è venuta a creare dall'ultima sanatoria, risalente al 2002. Al momento non sono regolarizzate più di un milione di colf: se lavorano stabilmente, è giusto che a ognuna venga data la possibilità di mettersi in regola. Ci sembra assurdo e discriminatorio, inoltre, che quest'anno gli unici datori di lavoro a poter fare domanda siano quelli stranieri. Un grave danno per i datori di lavoro italiani.«

Per Adoc le badanti costituiscono una risorsa importante per le famiglie con anziani a carico e per lo Stato.

«Il loro lavoro è una risorsa importante per gli anziani e per lo Stato - continua Pileri - questo, grazie al loro impegno, ottiene un risparmio annuo di circa 45 miliardi di euro, considerando che una degenza nelle case di riposo costa al welfare mediamente 26.000 euro a persona e alle famiglie altri 18.000 euro. Se venisse poi sanata la posizione di tutte le colf irregolari, lo Stato potrebbe incassare oltre 800 milioni dal pagamento di tasse e contributi. Che potrebbero essere reinvestiti nel settore sanità, per ridurre il deficit. Per molte famiglie le badanti rappresentano l'unica soluzione possibile per ottenere assistenza infermieristica continua. Qualora la loro posizione non dovesse venire regolarizzata, si avrebbe un grave danno sociale ed economico. Le famiglie sarebbero costrette a dover sobbarcarsi il costo di una casa di riposo o rinunciare alle cure. E poche possono permetterselo».