20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
«Dare risposte valide agli agricoltori che oggi vivono un momento di grande difficoltà»

«Ripristinare gli stanziamenti del fondo di solidarietà e proroga dei contributi Inps»

Il presidente della Cia Giuseppe Politi rinnova l’invito a governo e Parlamento affinché vengano introdotti importanti correttivi ai provvedimenti ancora in discussione

«Senza il ripristino degli stanziamenti per il fondo di solidarietà nazionale e con la mancata proroga per il triennio 2009-2011 degli sgravi contributivi, si rischia di provocare pesanti contraccolpi per le imprese agricole, molte delle quali possono addirittura chiudere i battenti». A sostenerlo è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che rinnova l’invito a governo e Parlamento ad introdurre nei provvedimenti ancora in discussione i correttivi indispensabili per rispondere alle necessità e ai problemi che gli agricoltori sono costretti a fronteggiare.

«I danni provocati all’agricoltura -afferma Politi- impongono il ripristino della dotazione di 230 milioni sul fondo di solidarietà nazionale, azzerato nella proposta di legge finanziaria. Altrimenti, molte aziende agricole corrono il pericolo di non vedere risarcito il danno subito sia alle strutture che alle coltivazioni. La richiesta serve a garantire, nelle attuali dimensioni, l’operatività del piano assicurativo nazionale. Gli eventuali finanziamenti recati dalla Pac o dalle Regioni con risorse proprie dovrebbero servire ad una maggiore diffusione del sistema assicurativo, con particolare riferimento alle assicurazioni multirischio e sulle rese».

«Per quanto concerne l’aspetto contributivo, insistiamo -rileva il presidente della Cia- sull’esigenza di concedere la proroga degli sgravi contributivi per il triennio 2009-2011 (circa 220 milioni di euro per anno) per le imprese agricole che operano nelle zone svantaggiate e montane del Paese, recati dal decreto-legge n. 2/2006, convertito dalla legge 81/2006, e che cessano il 31 dicembre 2008. Le conseguenze di questa assenza potrebbero essere disastrose per molte aziende agricole già colpite dagli aumenti dei costi di produzione e impegnate nell’operazione di ristrutturazione dei debiti Inps».

«Ecco perché come Cia -conclude Politi- abbiamo deciso di proseguire nella mobilitazione, sia a livello nazionale che territoriale. Dopo le iniziative del novembre scorso, culminate con il grande sit-in a Roma in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati, intendiamo sviluppare altre manifestazioni, anche unitarie con chi condivide le nostre motivazioni, per far sì che nella discussione parlamentare di alcuni provvedimenti, come quelli sulla competitività e sul sostegno alle famiglie e alle imprese, vengano apportate significative modifiche che rispondano alle esigenze dei produttori agricoli, che mostrano evidenti e gravi difficoltà, soprattutto a causa degli alti costi produttivi e degli opprimenti oneri sociali e burocratici».