12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Polemiche sul trasporto ferroviario

«Servizio ferroviario al collasso, pendolari esasperati»

Dichiarazione di Alfio Nicotra, segretario regionale Prc Lombardia. «Da Formigoni e Cattaneo solo chiacchiere e scaricabarile con Trenitalia»

Questa settimana è entrato in vigore il nuovo orario invernale di Trenitalia per la Lombardia.
Vagliate e più volte riviste al tavolo con la Regione, le nuove tabelle comportano diversi tagli al numero delle corse dei pendolari, nonché una diversa distribuzione degli arrivi nelle stazioni di Milano, per favorire i treni dell'alta velocità.
Come se non bastasse, da lunedì sulle principali direttrici si susseguono ritardi e soppressioni. I quattrocentomila pendolari lombardi sono giustamente esasperati.

Su questa ennesima crisi annunciata del trasporto locale su ferro, il segretario del Prc Lombardia Alfio Nicotra ha dichiarato:

«Le chiacchiere di Formigoni e di Cattaneo di fronte al disastro del trasporto ferroviario regionale sono una presa in giro bella e buona, soprattutto per le migliaia di utenti che da anni subiscono e denunciano, inascoltati, una situazione sempre più intollerabile. L'assessore ai trasporti vorrebbe addirittura concordare una protesta con i pendolari. Occuperà il Pirellone contro se stesso?

«Ancora pochi mesi fa, presidente e assessore regionale magnificavano il «federalismo» ferroviario e la scelta di privilegiare la TAV, assicurando mirabolanti aumenti e velocizzazioni dei treni regionali addirittura entro l'estate del 2008. Dopo tante bugie per coprire altrettante scelte sciagurate oggi i nodi vengono al pettine, e allora avanti con la demagogia e il gioco dello scaricabarile con Trenitalia!

«La privatizzazione del servizio, il privilegiare i grandi business della TAV e delle autostrade strozzando il trasporto pubblico locale, proprio mentre cresceva la domanda dei cittadini, sono state scelte sponsorizzate e attuate dalla giunta Formigoni. Trenitalia ha pure le sue responsabilità, ma opera nel quadro di decisioni politiche che spettano al Governo e alla Giunta regionale.

«Questa non è una crisi passeggera, un momentaneo incidente «tecnico». Non se ne uscirà con una multa a Trenitalia o con altre ricette in stile «aziendalistico». Occorre invece ricostruire un servizio pubblico che risponda al preminente interesse generale, occorrono grandi investimenti per recuperare il ritardo accumulato in anni di privatizzazioni e di liberismo.

«Da dove prendere i soldi? La giunta Formigoni e il Governo amico di Berlusconi comincino col sospendere i progetti megalomani delle grandi opere e dirottino i fondi così liberati verso le infrastrutture ferroviarie al collasso«