28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Buoni pasto

«Con 5,29 euro a ticket addio pranzo»

Per Adoc valore va adeguato al costo della vita

La crisi economica sta colpendo pesantemente i bilanci delle famiglie. In vista dei prossimi provvedimenti del Governo a sostegno delle famiglie l'Adoc propone di alzare la soglia dell'esenzione fiscale e contributiva dei buoni pasto, attualmente 5,29 euro, adeguandola al costo della vita.

«Abbiamo scritto al Ministro Tremonti, chiedendo di valutare la possibilità di adeguare il valore dei buoni pasto al costo della vita - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - considerato che gli utenti giornalieri sono circa 2 milioni, e oltre 100 mila i ristoranti convenzionati, aumentare il valore dei buoni aiuterebbe i consumatori in un momento di gravi difficoltà economiche, di cui la crisi dei consumi è solo uno degli esempi. In Italia il valore defiscalizzato di un ticket è fermo da 15 anni a 5,29 euro, mentre negli altri Paesi europei l'adeguamento è già stato realizzato: in Spagna il valore defiscalizzato è di 9 euro, circa il 70% in più dell'Italia, in Francia 7 euro, in Portogallo 6,70 euro. Con un buono pasto oggi non si riesce a comprare neanche un pasto completo, bastano appena per un tramezzino e un succo di frutta. Come confermato dai dati di un'indagine realizzata da Anseb e Fipe, in cui si segnala che 7 lavoratori su 10 sono impossibilitati a pranzare con i buoni pasto a disposizione. I problemi legati al fenomeno dei buoni pasto l'Adoc li evidenzierà anche durante il «Forum sul buono pasto» promosso dalla Fipe per il 24 novembre prossimo a Genova.».

Secondo l'Adoc andrebbe anche eliminata la scadenza del buono al 31 dicembre dell'anno di emissione.

«Secondo le nostre stime circa il 10% dei buoni pasto in circolazione non viene utilizzato perché scaduto - continua Pileri - comportando così la perdita per il possessore del buono pari al 15% del suo valore, per un totale di circa 200 euro. Inoltre, la modifica peggiorativa delle regole in questo settore ha portato alle discutibili aste al ribasso per l'attribuzione alla società dell'appalto, al rimborso degli esercizi commerciali spesso sottostimando il valore nominale del buono e infine al ritardo assurdo nel pagamento ai ristoratori delle proprie spettanze, ben oltre i 60 giorni canonici. Tutto questo comporta il tentativo di recupero economico da parte degli esercenti. Che spesso viene caricato su tutti i prodotti venduti, causando un effetto inflattivo che come Adoc denunciamo da quattro anni.»

MERCATO BUONI PASTO
Numero aziende operanti nel settore: 25
Volume d'affari annuo stimato: 2,5 miliardi di euro (60% fatturato detenuto da sole 3 aziende)
Utenti giornalieri: 2 milioni
Ristoranti convenzionati: 100 mila

Percentuale buoni scaduti (anno): 10%
Perdita valore per possessore: 15%
Guadagno per società emettitrici: 250 milioni di euro

VALORE DEFISCALIZZATO - Confronto Italia - UE
Paese Valore Buono (¤)
Italia 5,35
Spagna 9,00
Francia 7,00
Portogallo 6,70