28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Il Tribunale di Parma ha dichiarato la nullità delle operazioni eseguite da un associato Confconsumatori

Bond Argentina: nullità dell’acquisto per vizio di forma

Condannata la Banca venditrice alle restituzione di quanto pagato, oltre a interessi e spese legali, per un totale di 805.000 ¤

Il Tribunale di Parma ha dichiarato la nullità delle operazioni di acquisto di bond argentini eseguite da un associato Confconsumatori, e ha condannato la Banca venditrice alle restituzione di quanto pagato, oltre a interessi e spese legali, per un totale di 805.000 ¤.

In particolare, Il Tribunale ha riscontrato che l’Istituto di credito non aveva stipulato per iscritto il contratto quadro, così come prescritto dall’art. 23 Testo Unico Finanziario. Più in particolare, nonostante ve ne fosse uno, il medesimo non presentava data certa, con l’effetto, secondo il Tribunale, che gli ordini di acquisto non potevano ritenersi impartiti successivamente alla sua sottoscrizione e quindi nella forma prescritta dalla legge.

«Ancora una sentenza che sottolinea l’affermarsi di una giurisprudenza favorevole ai risparmiatori - afferma l’avv. Giovanni Franchi, legale di Confconsumatori che ha seguito la vicenda – In particolare, se il Tribunale di Parma si è ormai conformato alla tesi di parte della giurisprudenza per la quale la necessità della forma scritta riguarda il solo contratto quadro, ha perlomeno applicato il principio in termini rigorosi, dichiarando sempre la nullità dell’investimento, sebbene il medesimo fosse stato effettuato in un periodo in cui i titoli argentini non erano ancora pericolosi.»