«Sfondata quota 10mila conciliazioni in 6 mesi, l’80% in più del 2007»
Campania, Sicilia e Calabria sono le regioni che più di frequente hanno fatto ricorso a questa forma stragiudiziale di composizione delle controversie insorte tra imprese e tra imprese e consumatori
Superano quota 10mila le conciliazioni gestite dalle Camere di commercio nei primi 6 mesi del 2008, oltre 50mila in 10 anni di attivazione del servizio: un record in assoluto, visto l’incremento di oltre l’80% registrato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Campania, Sicilia e Calabria sono le regioni che più di frequente hanno fatto ricorso a questa forma stragiudiziale di composizione delle controversie insorte tra imprese e tra imprese e consumatori.
E’ il Mezzogiorno l’area del Paese nella quale continua a diffondersi maggiormente la procedura conciliativa, tanto che rispetto al I semestre del 2007 le conciliazioni gestite tra gennaio e giugno 2008 sono addirittura raddoppiate. Notevole l’incremento del valore medio delle procedure: nel 2008 è 2,5 volte più elevato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la durata del procedimento raggiunge i 56 giorni medi contro i 51 dello scorso anno.
E’ questo il bilancio della 5° Settimana di promozione dei servizi di conciliazione delle Camere di Commercio. L’iniziativa, promossa da Unioncamere, si articola su tutto il territorio nazionale dal 20 al 25 ottobre, periodo nel corso del quale le 105 Camere di Commercio italiane organizzano momenti di incontro e di dialogo con i soggetti istituzionali, associativi, economici e appartenenti al mondo delle professioni, per diffondere le informazioni sulle potenzialità di questo tipo di giustizia alternativa. Per questo scopo, Unioncamere ha predisposto una apposita guida informativa dedicato sia ai consumatori che ai professionisti che verrà diffuso attraverso alcuni quotidiani nazionali e sarà disponibile presso le singole Camere.
«La Settimana di conciliazione», ha commentato il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, «si tiene quest’anno a ridosso di un passaggio legislativo molto importante: l’analisi e – speriamo – la rapida approvazione da parte del Senato del disegno di legge delega in materia di conciliazione e mediazione. Il provvedimento si presenta come un indispensabile complemento rispetto agli interventi acceleratori sul processo civile, ma, al tempo stesso, ha l’ambizioso obiettivo di radicare una nuova cultura della risoluzione delle controversie fondata su un metodo non conflittuale di composizione delle liti. La mediazione è considerata, infatti, un autentico percorso parallelo, snello, rapido, attivabile dalle parti, davanti ad organismi di conciliazione professionali e indipendenti. Senza precludere l’accesso alla giustizia dei tribunali, la procedura ridisegnata nel Ddl di delega si propone come un credibile strumento di deflazione e deformalizzazione delle liti, anche in virtù di alcune misure complementari di incentivo, quali le agevolazioni fiscali per le parti che accederanno alla mediazione, l’introduzione di sanzioni processuali per chi rifiuti proposte di mediazione che poi esattamente corrispondano all’esito del processo ordinario. In quest’ambito, l’esperienza delle Camere di commercio è quanto mai positiva, come dimostrano anche i dati sulle conciliazioni gestite nei primi 6 mesi del 2008».
«L’esperienza acquisita dalle Camere di commercio in materia di conciliazione in 15 anni di attività mi porta a dire il rilancio di questo istituto – ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello – passa innanzitutto attraverso una definizione chiara di regole per disciplinare lo strumento, ma soprattutto per incentivarlo e renderlo preferibile per i cittadini e le imprese. La disciplina del diritto societario è un buon punto di partenza anche se richiede qualche miglioramento in materia di conciliazione, con il rafforzamento del sistema degli incentivi fiscali e riconoscendo un ruolo effettivo alla riservatezza. E’ necessario poi che questi servizi siano affidati a soggetti in grado di gestirli secondo regole di imparzialità ed efficienza. Va confermato quindi il modello del registro degli organismi di conciliazione tenuto dal Ministero di Giustizia, rendendo però più chiare le norme di attuazione e più snelle le procedure di iscrizione e accreditamento che, per esempio, in questi anni hanno frenato l’iscrizione di diritto – prevista dalla norma - delle Camere di commercio».
«Il trend di crescita delle conciliazioni - ha sottolineato il Presidente di Unioncamere Toscana e delegato per la Regolazione del mercato di Unioncamere, Pierfrancesco Pacini – è davvero significativo. Di anno in anno, registriamo incrementi considerevoli, che dimostrano un aumento della sensibilità rispetto alle alternative alla giustizia impartita dai tribunali. Particolarmente soddisfacente è l’aumento dei valori medi registrato quest’anno: ciò significa che la conciliazione non viene vissuta più esclusivamente per dirimere solo piccole controversie per le quali non avrebbe senso rivolgersi alla giustizia ordinaria, ma anche liti di una certa entità».
I dati del I Semestre 2008 (PDF)
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