19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
La Cia interviene sulla pronuncia della Corte di Cassazione

«Per l’Ici sui fabbricati rurali serve un intervento da parte del governo»

«Sarebbe un colpo pesantissimo per le aziende agricole, che già sono alle prese con costi sempre più elevati e con prezzi in discesa»

Sarebbe un colpo pesantissimo per le aziende agricole, che già sono alle prese con costi sempre più elevati e con prezzi in discesa. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta l’eventuale richiesta di pagamento dell’Ici sui fabbricati rurali da parte dei Comuni.

Occorre -avverte la Cia- che il governo intervenga in maniera tempestiva per scongiurare una tassazione del genere che interessa più di tre milioni e mezzo di fabbricati rurali, finora esenti. Serve chiarire in modo inequivocabile il senso della norma che già assoggetta i fabbricati rurali al pagamento dell’imposta mediante la tassazione dei terreni agricoli, il cui valore tiene conto del valore stesso dei fabbricati.

Insomma, la stessa pronuncia della Cassazione appare alquanto carente proprio nella parte di analisi di principio che vieta la doppia imposizione. Quindi, un’omissione rilevante, tenuto conto che il reddito dei fabbricati rurali è già incluso e sottoposto a prelievo impositivo nel reddito dominicale dei terreni.
La sentenza della Corte di Cassazione, insieme con la circolare dell’Anci dell’Emilia Romagna, rischiano -rimarca la Cia- di aprire un dannoso e ingiustificato contenzioso che può mettere in seria difficoltà l’attività imprenditoriale di moltissime aziende. Di qui l’esigenza di un pronto intervento chiarificatore da parte del governo.