30 aprile 2024
Aggiornato 15:30

Cremona: consiglio provinciale aperto sul trasporto ferroviario

Un confronto ampio, sui problemi concreti più che sulle strategie, serrato seppur mantenuto su toni garbati (e i pendolari, ha detto il vicepresidente della Regione Gianni Rossoni, «avrebbero avuto ragioni per esserlo molto meno»). Questo il consiglio provinciale aperto sui temi del trasporto ferroviario che si è riunito in una sede e in un orario inusuali (presso il Dopolavoro ferroviario alle ore 19) per consentire la partecipazione dei diretti interessati, i viaggiatori.Un pubblico forse più numeroso di quanto ci si aspettasse è infatti intervenuto. Insieme ai consiglieri provinciali, ai dirigenti di Rfi e Trenitalia, di Federconsumatori, dei sindacati, a molti amministratori anche delle Province limitrofe come Mantova e Lodi, erano molti anche i pendolari, guidati da Matteo Casoni del comitato «InOrario».

Un confronto anche utile?
«Ora è il tempo delle risposte» aveva detto nell’introdurre i lavori il presidente del consiglio provinciale Roberto Mariani. Impegni ne sono stati presi, da Rfi per quanto riguarda le infrastrutture, da Trenitalia in merito ai miglioramenti qualitativi della circolazione – puntualità, pulizia, comfort, orari cadenzati, nuovi treni – dalla Regione e dalla Provincia. Si vedrà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi se verranno effettivamente mantenuti e se questo porterà a un miglioramento concreto delle condizioni di viaggio.
«Dignità»: è la parola chiave indicata da Matteo Casoni. Dignità del viaggio che deve essere pulito, sicuro, confortevole. Invece la pulizia è degradata, la puntualità quanto meno precaria, il comfort da dimenticare, l’informazione ai viaggiatori, nodo cruciale, assente. «Chiediamo un tavolo di confronto serio – ha detto Casoni – Basta con le promesse e gli assordanti silenzi». Altrimenti? Altrimenti i pendolari saranno costretti a procedere nell’azione legale annunciata contro le Ferrovie, senza intenti di arricchimento personale, ha assicurato, perché ogni somma eventualmente ottenuta dalla giustizia verrà devoluta in beneficenza.

A sostegno delle istanze dei pendolari si sono schierati Francesco Zilioli, di Federconsumatori, che si è detto pronto a raccogliere i mandati per l’azione legale, ma ha chiesto un tavolo di conciliazione per rifondere i danni economici ed esistenziali determinati dai disservizi in particolare del «luglio nero», e il presidente della Provincia Giuseppe Torchio, il quale ha anche ricordato le azioni positive della Provincia, in particolare le risorse messe a disposizione per la progettazione del raddoppio dei binari fra Cremona e Cavatigozzi e fra Cremona e Olmeneta, l’inserimento delle opere nel Patto per lo sviluppo e nell’Accordo quadro per lo sviluppo regionale (Aqst), nonché il coordinamento costituito con le Province di Lodi e Mantova.

Il direttore regionale di Trenitalia, Fiorenzo Martini, si è detto non soddisfatto dei risultati raggiunti, anche se alcuni miglioramenti si vedono sia sul fronte della puntualità che su quello della pulizia. Soprattutto, però, si è impegnato a un attento lavoro da un lato per procedere sulla via del miglioramento con la nuova gara per le pulizie e con la formazione del personale riguardo alle modalità di informazione. «Stiamo lavorando – ha concluso – sui temi degli orari, per razionalizzarli e cadenzarli, anche se è un’operazione molto complessa». Infine ha assicurato che Cremona è per Trenitalia un nodo importante, sede anche di un’officina di manutenzione che verrà potenziata.
Più tecnico l’ing. Giacomo Minoia di Rfi, che ha ricordato come i passaggi a livello siano i punti deboli della circolazione (ce ne sono 54 sulla Milano-Mantova e 39 sulla Cremona-Treviglio), e i 6 milioni di euro già spesi per eliminarne sei nel Piadenese. Ne restano altri sei che si dovrà decidere insieme al territorio dove spendere. Ha poi illustrato i lavori di manutenzione sulle linee più recenti o ancora in corso.
Il vicepresidente della Regione Rossoni ha svolto il suo intervento su due piani: su quello più generale, ha detto che oggi su alcune questioni infrastrutturali c’è qualche certezza in più, grazie all’Aqst, al Patto per lo sviluppo, alle risposte venute dalle Ferrovie. Un miglioramento si avrà, ha detto, se verranno rispettati i tempi dell’alta velocità della Milano-Venezia e della Milano-Bologna. Ma si è calato anche nell’oggi: quali sono gli obiettivi che ci possiamo porre subito? Si è chiesto. «Dignità, informazione, pulizia: su questo possiamo dare risposte immediate, anche se non risolutive». Ha poi chiesto a Trenitalia almeno il rispetto dell’impegno a impiegare sulle nostre linee 4 treni Vivalto e si è impegnato a legare il prossimo contratto di servizio fra Regione e Ferrovie alla qualità del servizio stesso, con momenti di controllo.

Dopo alcuni pendolari che hanno portato altre testimonianze e posto alcune domande, sono intervenuti il vicepresidente della Provincia di Mantova Camocardi, l’on. Torazzi, De Maria a nome di Cgil, Cisl e Uil, l’assessore al Comune di Cremona Daniele Soregaroli, il vicepresidente nazionale di Federconsumatori.
Il consigliere provinciale Pier Attilio Superti ha affermato che le ferrovie e il Po devono diventare prioritari per la Regione Lombardia in vista dell’Expo, perché il nostro territorio è quello più vocato al tema dell’Expo, che riguarda la nutrizione del pianeta, mentre il consigliere Andrea Ladina ha proposto di riconvocare il consiglio in dicembre per una prima verifica degli impegni presi.
L’ultimo intervento è stato del sindaco di Castelleone Chiara Tomasetti, che ha chiesto a Trenitalia e Rfi di essere interlocutori anche dei piccoli Comuni.
Il dibattito è stato sintetizzato in un documento, che però non ha trovato l’unanimità dei consensi fra i consiglieri provinciali, ed è stato approvato a maggioranza con l’astensione dei consiglieri di forza Italia e di Attilio Galmozzi del Prc.