30 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il Ministro Matteoli replica ai rilievi delle organizzazioni economiche dell’Emilia Romagna

Infrastrutture, Matteoli: «Si prenda visione programma opere strategiche»

Con riferimento alle dichiarazioni della Confindustria regionale, della Lega delle Cooperative e delle Camere di Commercio dell’Emilia Romagna

«Probabilmente è frutto di cattiva informazione il ripetersi di notizie prive di fondamento, come quelle, ad esempio, degli interventi sulla E45-E55 Orte-Ravenna-Mestre e del Passante di Bologna o del Porto di Ravenna che non solo sono previsti nell’allegato infrastrutture al Dpef ma anche nell’Intesa Generale Quadro e nell’Atto aggiuntivo alla stessa sottoscritto il primo agosto scorso con la regione Emilia Romagna».

Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, con riferimento alle dichiarazioni della Confindustria regionale, della Lega delle Cooperative e delle Camere di Commercio dell’Emilia Romagna.

«In questo atto - aggiunge il ministro Matteoli - non solo si ribadiscono le opere già presenti nella Legge Obiettivo ma vengono anche recepite richieste di altri inserimenti formulate dalla Regione stessa. Desidero ribadire ancora una volta che lo strumento dell’Intesa Generale Quadro non è assimilabile ai protocolli d’intesa, cioè ad atti meramente programmatici e privi di avallo istituzionale. Si tratta invece di un atto firmato oltre che dal ministro delle Infrastrutture anche da quello dell’Ambiente, dei Rapporti con le Regioni e dal presidente del Consiglio. E’ di tutta evidenza che ciò che vale per la regione Emilia Romagna, vale anche per tutte le altre Regioni che hanno sottoscritto l’Intesa Generale Quadro e che si accingono a firmare gli atti aggiuntivi. Ben venga comunque ogni altro contributo - conclude Matteoli - ma auspico che le organizzazioni economiche, i sindacati, i colleghi parlamentari e quanti altri lo desiderano prendano visione, anche attraverso il sito internet del Ministero, del Programma delle Infrastrutture Strategiche per avere contezza delle questioni di cui si discute».