19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Ambiente

Biella, la qualità dell'aria è migliorata nel 2018: «La città non è più a rischio»

Si tratta di un'ottima notizia: il dato fa uscire Biella dal novero dei capoluoghi piemontesi sottoposti ai provvedimenti più severi per il controllo dello smog

BIELLA - Il secondo anno migliore dal 2010 a oggi e con entrambe le centraline sotto il limite di legge dei 35 giorni di sforamento della soglia di polveri sottili: in un 2018 di miglioramento per la qualità dell'aria in città questo secondo dato è particolarmente importante perché fa uscire Biella dal novero dei capoluoghi piemontesi sottoposti ai provvedimenti più severi per il controllo dello smog, come l'ordinanza scritta dalla Regione che il Comune finora non aveva adottato, che pone limiti fissi alla circolazione delle auto di più vecchia generazione. Con almeno tre anni degli ultimi cinque in cui in nessuna delle centraline sul territorio urbano si è superato il limite di giorni oltre la soglia, Biella può non essere più considerata tra le città a rischio.

I dati da analizzare

«Avevamo atteso a firmare qualsiasi ordinanza» spiega il sindaco Marco Cavicchioli. «sapendo che non siamo equiparabili a una metropoli come Torino, ma anche alle città più vicine immerse nella pianura. Le cifre adesso ci danno ragione». L'ultimo anno sopra i 35 giorni di sforamento nella centralina di riferimento di via Don Sturzo è stato il 2011, mentre nell'altra stazione di rilevamento di piazza La Marmora era avvenuto anche nel 2012, 2013, 2015 e 2017. Inoltre dal 2011 a oggi in entrambi i punti, quello più vicino al traffico del centro e quello più periferico, il valore medio annuale di Pm10 non ha mai raggiunto i 40 microgrammi per metro cubo, considerato il limite per la protezione della salute. Con 18,2 in via Don Sturzo e 25,4 a villa Schneider è il secondo anno migliore dal 2011 a oggi, migliorando rispetto ai 22,3 e 27,3 dell'anno passato.

Parla l'assessore all'Ambiente

Analizzando l'andamento mese per mese, gli sforamenti sono concentrati nei mesi invernali, da gennaio ad aprile e da ottobre a dicembre. «Sappiamo che il traffico e gli impianti di riscaldamento, oltre al clima, sono i fattori che più influenzano la presenza delle polveri sottili» dice l'assessore all'ambiente Diego Presa. «Per il primo, certamente contano i miglioramenti tecnologici delle vetture in circolazione oltre che la quasi totale scomparsa dei semafori che diminuiscono i tempi di attesa a motore acceso. Per il riscaldamento, ha certamente influito l'espansione della rete di teleriscaldamento. I cantieri in città a volte sono ingombranti e fastidiosi, ma portano un beneficio non solo a chi si allaccia alla rete, ma a tutti i cittadini che possono respirare un'aria migliore. Abbiamo anche raddoppiato i passaggi del servizio di spazzamento stradale, riducendo il deposito di polveri sull'asfalto. Il terzo fattore è quello meteorologico. Il novembre particolarmente piovoso del 2018, rispetto alla lunga siccità autunnale del 2017, ha certamente contribuito a tenere bassi i valori. Ma la tendenza a un miglioramento è ormai consolidata e non basta un mese più piovoso a spiegarlo».