28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Economia

Il Made in Biella guarda al mercato russo per continuare a crescere

Il 2017 è stato l'anno della svolta: a gennaio +39,1% per l’export italiano. Il made in Biella in positivo con Fibre sintetiche, Maglieria, Filati e Abbigliamento

BIELLA – La Russia torna ad essere un buon mercato per il made in Italy, lo confermano gli ultimi dati relativi ai movimenti di import-export registrati nel gennaio scorso. Agli incrementi nazionali seguono di buon grado quelli biellesi, con una ripresa che investe buona parte del Tessile, insieme a Bevande e Arredamento. Le fonti sono due: a livello nazionale gli incrementi sono registrati dalle dogane ed elaborati nel «Flash Russia» dell’Agenzia Ice di Mosca, che segnala a gennaio 2017 un incremento dell’export verso la Federazione di 39,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; a livello locale parlano i dati Istat di chiusura 2016 sulle esportazioni territoriali.  

Da Biella alla Russia: fibre sintetiche, maglieria e abbigliamento in crescita
Partendo proprio dall’Istat, e concentrandosi sul tessile biellese i risultati più rilevanti arrivano da Fibre sintetiche e Maglieria che a fine 2016 hanno segnato un aumento del +456%. Ottima performance anche per i Filati (+37,9%) e per l’Abbigliamento che sale del 12,5%. Unica nota stonata, è al momento, quella dei Tessuti made in Biella che registrano una perdita del -4,7%. Crescono, invece, le esportazioni di Bevande (+31,2%) e Mobili (7,9%).

Il quadro nazionale
Dando uno sguardo ai dati nazionali relativi all’export italiano di Moda e Accessori, si vede come l’aumento del 40,4% registrato nel mese di gennaio 2017 dall’Agenzia Ice di Mosca, risulti come corretta evoluzione di trend positivo partito nell’agosto 2016 e culminato in esportazioni di settore per 66 milioni di euro nel solo mese di gennaio.

+ 39,1% per il made in Italy nel gennaio 2017
L’export italiano verso la Russia nel mese di gennaio 2017 ha toccato quota 441 milioni di euro, un dato che posiziona il nostro Paese al sesto posto tra i partner commerciali della Federazione e investe positivamente praticamente tutti i settori, fatto salvo per le categorie Metalli comuni (-13,7%) e Altri (-7,1%). Le variazioni più evidenti riguardano Meccanica e Semilavorati. La Meccanica, che ad oggi rappresenta il 39% dell’export verso la Russia, dopo la battuta d’arresto del -21,8% nel biennio 15/16 risale la china e registra nel primo mese dell’anno un +36,7% rispetto allo stesso periodo 2016. Sulla base dei medesimi riferimenti, i Semilavorati passano da un +8,1% ad un +68,6%. Performance molto incoraggianti, accanto a Moda e Accessori, anche per Agroalimentare e bevande (+41,8%), Chimica e farmaceutica (+51%), Mezzi di trasporto (+33,8%) e Arredamento e Edilizia (+ 4,5%).

L’Ue rinsalda la partnership commerciale con la Russia
Accanto all’aumento delle esportazioni italiane, si registra anche una crescita dell’import dalla Russia pari al +35,1% (sempre in riferimento ai dati di gennaio 2017). Tradotto in «soldoni» il volume di affari di interscambio trai due Paesi nel periodo considerato sfiora quota 1,3 miliardi di euro. Per quanto concerne le importazioni, la recente distensione dei rapporti commerciali vede un «ritorno di fiamma» per Combustibili, oli e derivati, primo macro-settore d’interesse, che crescono rispetto allo stesso periodo del 2016 del +116,3%. Inversione di rotta anche per i Metalli comuni, che dopo due anni in negativo (-24,4%) superano la boa e portano a casa un +1,2%. In ultimo va detto che le ottime performance registrate dai prodotti italiani sul mercato russo si inseriscono in un contesto caratterizzato da movimenti positivi. Il made in Italy che guadagna nel gennaio 2017 il 39,1% è in buona compagnia: nello stesso periodo tutta l’Ue dei 28 aumenta le proprie esportazioni del 47,9%, con punte che superano il 50% per la Germania e la Francia.