28 aprile 2024
Aggiornato 22:30
La mostra

Le fotografie di Enzo Cei all'ospedale di Biella

Inizia con una mostra dedicata ai trapianti il ciclo di conferenze promosso dall’Asl di Biella. Gli scatti del fotografo Enzo Cei giovedì 27 ottobre saranno protagonisti di una mostra multimediale allestita nell’atrio del nuovo ospedale: «Un viaggio intenso nel dolore e nella sofferenza»

BIELLA - Inizia con una mostra dedicata ai trapianti il ciclo di conferenze promosso dall’Asl di Biella dal titolo «La cura e l’immagine». Gli scatti del fotografo Enzo Cei giovedì 27 ottobre saranno protagonisti di una mostra multimediale allestita nell’atrio del nuovo ospedale. Alle 11 è prevista l’inaugurazione dell’esposizione, mentre nel pomeriggio ci sarà in sala convegni un incontro aperto al pubblico a cui parteciperà l’autore delle fotografie.
Tra i relatori presenti anche il dott. Mauro Berto, direttore del reparto di nefrologia e il dott. Ermanno Spagarino, coordinatore locale dell’Asl Bi per i prelievi e la donazione di organi e tessuti.

Documentare puntualmente attraverso l’anonima cronaca
«Un progetto – sottolinea il fotografo – nato con il professor Franco Mosca, padre della trapiantologia toscana che con la Fondazione Arpa ha sempre promosso la ricerca medica e la cultura della donazione. Seguendo il flusso della curiosità intorno alla donazione e al trapianto d’organi ho sentito ancora una volta la fotografia richiamata alla sua funzione per me primaria: documentare puntualmente attraverso l’anonima cronaca del quotidiano; in questo caso, accompagnando le storie di chi ripone oggi nel trapianto l’unica possibilità di vivere o di rendere la vita più accettabile. Di qui, gli oltre tre anni con medici e infermieri a seguire prelievi ovunque vi sia un donatore, nelle rianimazioni, nelle sale operatorie e di terapia intensiva, nelle corsie, corridoi e ambulatori, fin nelle stesse case dei pazienti, a respirare certa attesa e nodi emotivi».

Un viaggio intenso nel dolore e nella sofferenza
È un viaggio affascinante in un mondo che di certo è ben conosciuto da chi quei momenti li ha vissuti, o da chi in questo momento un organo lo sta aspettando con ansia. Un viaggio intenso nel dolore e nella sofferenza, ma al tempo stesso una occasione preziosa per capire - attraverso le immagini -  come da un evento traumatico possa comunque scaturire gioia. Gioia per una vita riconquistata. Gioia di riscoprirsi diversi: più maturi, più capaci di comprendere il valore della sofferenza per trasformala e per dare ad essa un senso.
Questa mostra è anche un monito ad uscire dal torpore, per guardarla in faccia questa sofferenza e per comprendere che, in fondo, siamo tutti donatori e tutti potenziali riceventi.

Film documentario: «Nato prematuro»
Un mondo, quello della sanità e della salute, entrato a pieno dentro l’obiettivo di Enzo Cei che ha di recente realizzato anche un film documentario: Nato prematuro, finanziato dal Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale Cinema, e selezionato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Un lavoro che ricostruisce il percorso di cura e assistenza cui è sottoposto, in un moderno reparto di Neonatologia, un bambino nato prematuramente.
Nato a Ghezzano (Pisa) è autodidatta. Dagli anni Settanta fotografa e stampa in bianco nero occupandosi di fotografia narrativa e scegliendo l’ordinario come «evento» dentro storie radicate nel territorio cui appartiene. Per aderire alle cose come gli è naturale, organizza la sua attività lontano dalle leggi proprie della committenza, dedicando ai suoi progetti il tempo che chiedono. Lavoro, costume, vissuti sociali e sanità gli offrono idee e risorse utili alla pubblicazione dei suoi libri, curati affinché rispettino fino in fondo le loro finalità di informare documentando.

Ancora oggi due pazienti su tre muoiono aspettando un organo
L’appuntamento di giovedì è una occasione preziosa per tutti. Per non guardare sempre altrove. Per fermarsi, osservare, riflettere e ascoltare.