23 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Politica & Giustizia

Rimborsopoli in Regione, anche il biellese Leardi assolto come Cota

Pronunciamento favorevole per l'ex consigliere regionale per Forza Italia: «E' evidente che le condanne sono arrivate solo per le spese considerate abnormi».

BIELLA - C'è anche l'ex consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Leardi tra gli assolti per la vicenda torinese nota come «Rimborsopoli». «E' evidente che le condanne sono arrivate solo per le spese considerate abnormi. Gli esborsi che in un modo o nell'altro rientravano nell'attività politica e istituzionale dei consiglieri, invece, non sono state censurate dai giudici». Questo il commento di uno degli avvocati difensori, Aldo Mirate, rilasciato al quotidiano La Repubblica, che difendeva Lorenzo Leardi.

Le assoluzioni
Anche l'ex presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è stato assolto nel processo per la «Rimborsopoli» dei consiglieri regionali del Piemonte. La causa riguardava l'uso distorto dei fondi destinati ai gruppi politici rappresentati in consiglio regionale. Lo scandalo, mediatico, era passato alle cronache per i rimborsi delle famigerate "mutante verdi". La Procura aveva chiesto per l'ex governatore una condanna a 2 anni e 4 mesi. Il processo si è concluso con dieci condanne e con 15 assoluzioni. La Procura aveva chiesto la condanna di tutti i 25 imputati a pene che nel complesso ammontano a circa 66 anni di reclusione.

Condannati
Sono stati condannati Michele Giovine (3 anni e 10 mesi), Giovanni Negro (un anno e 4 mesi), Michele Formagnana (2 anni e 8 mesi), Alberto Cortopassi (2 anni e 1 mese), Rosa Anna Costa (2 anni e 1 mese), Angiolino Mastrullo (2 anni e 6 mesi), Augusta Montaruli (4 mesi), Alfredo Tentoni (2 anni e 5 mesi), Daniele Cantore (1 anno e 8 mesi) e Andrea Stara (3 anni e 4 mesi). 

Assolti
Assolti, oltre all'ex governatore Cota, Roberto De Magistris, Massimo Giordano, Federico Gregorio, Riccardo Molinari, Paolo Tiramani, Michele Dell'Utri, Alberto Goffi, Maurizio Lupi, Girolamo La Rocca, Lorenzo Leardi, Massimiliano Motta, Rossana Valle, Sara Lupi (perché «il fatto non sussiste») e Angelo Burzi (perché «il fatto non costituisce reato»).