23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Mangiare fuori

A pranzo nel Parco Burcina

Ancora per il mese di settembre si può approfittare delle belle giornate di fine estate per pranzare all'aperto nella trattoria del Parco Burcina

POLLONE - E' una ristorazione particolare quella che si esercita in questa originale trattoria inserita nel contesto dell'Ente Parco Burcina. Il legame con il territorio, la disponibilità di orari e di giornate con apertura prolungata - anche se non c'è nessuno in giro - , i prezzi contenuti e la proposta gastronomica, il più possibile coerente con il contesto, rendono questo indirizzo prezioso quanto raro. Una situazione da vivere all'aperto, seduti sotto un ombrellone, circondati solo dalla natura e dal silenzio.

LA CURA DEL DETTAGLIO - Sono molti i cartelli e gli avvisi che sono stati applicati dentro e fuori la trattoria, giustamente, volendo evitare che queste sensazioni «wild» degenerino nel caos, perché la clientela da fine settimana non si prenda troppe libertà e non renda precaria la cura con la quale è tenuto ogni angolo della terrazza, del giardino e della sala. Tredici anni con la medesima gestione: quando si dice continuità, nonostante qui il lavoro sia forzatamente concentrato su due giorni la settimana, rischiando negli altri giorni di chiudere spesso sullo zero a zero. Ma bisogna essere pronti a tutto avendo accettato questo patto con la natura, e con una clientela che ti impone di essere pronto a mettere in moto la cucina per due persone, o per cento persone. Ci vuole esperienza e saggezza, sapendo trovare un compromesso che consenta di servire al tavolo una cucina comunque decorosa, anche nei momenti più concitati. Quindi, perché non andarci durante la settimana invece che concentrarsi tutti quanti alla domenica?

LA CUCINA - Roberto si è fatto le ossa, e si è anche forzatamente costruito una corazza a difesa della sua integrità psicofisica, perché per lavorare in questo contesto ti sottoponi all'assalto di ogni tipo di cliente, che potrebbe fare le richieste più strane o meno opportune, quindi ha organizzato un menù degustazione e una carta abbastanza semplificata ma che rispecchi sostanzialmente il territorio, a partire dai formaggi e dai salumi, declinando alcuni robusti primi piatti e finalizzando con alcuni piatti di carne una proposta che comunque arriva ad una quindicina di piatti diversi, dove manca forse solo qualche pietanza vegetariana, che in questa cornice così bucolica ci starebbe bene, oltre a correre nel solco di tendenza.

IL SERVIZIO - Anche il servizio deve essere adeguato a l'imprevedibilità, salvo appunto il fine settimana, momento nel quale l'assalto -se fa bello- è garantito, e quindi il personale sarà ovviamente più numeroso, ma in settimana come fare se non sperare in qualche volenteroso camminatore o in qualche turista -anche straniero- che si prenda il tempo di fermarsi qui per una pausa pranzo, e così conoscere la deliziosa Martina, una ragazza che deve aver studiato psicologia tanto è a suo agio con chiunque, senza andare oltre il suo ruolo, dietro il banco o al tavolo, con un sorriso disarmante e quelle lentiggini, sempre più rare sui volti delle ragazze, ancor più rare di una buona trattoria collocata dentro un parco.