Da Milano Unica a Première Vision si spinge sull'estero
Al Salone italiano del tessile dati positivi per il comparto e progetti di internazionalizzazione sponsorizzati dal ministero dello Sviluppo economico. E da domani tutti a Parigi.
MILANO - «Vinciamo se siamo uniti!» Il vecchio adagio che riassume la nascita di Milano Unica dieci anni fa è tornato prepotentemente attuale nella XX° edizione della fiera, grazie alle prospettive concrete offerte al Tessile e Abbigliamento dal ministero dello Sviluppo economico, che per il rafforzamento della promozione all'estero della moda e del tessile ha promesso 50milioni di euro per il 2015.
Carlo Calenda, viceministro per lo Sviluppo economico al Salone italiano del tessile ha confermato uno stanziamento di 6milioni di euro per Milano unica, e un appoggio concreto all'ingresso di Filo in Milano Unica Shanghai 2015.
L'unione in terra cinese delle due fiere rappresenterà un primo esempio fattivo della collaborazione che si svilupperà tra le fiere italiane del sistema moda nell'ambito del Piano straordinario per il Made in Italy promosso dal ministero, sintetizzato da Silvio Albini in tre mosse principali: «Con il Ministero abbiamo condiviso un piano strategico di grande visione con delle azioni concrete e operative e, grazie anche alla collaborazione con Agenzia ICE per l’Internazionalizzazione, il progetto Milano Unica persegue tre obiettivi principali fortemente intrecciati – ha spiegato il presidente del Salone italiano del tessile – Primo: rafforzare la penetrazione commerciale delle produzioni tessili-accessori nei mercati consolidati e svilupparla in quelli emergenti per cogliere in maniera proattiva le sfide della globalizzazione; secondo: valorizzare il legame tra Milano Unica e il Made in Italy; terzo: fare di Milano Unica il momento più alto di rappresentazione della qualità e dell'eccellenza dei tessuti più belli del mondo».
Insomma la ventesima Milano Unica ha segnato una svolta, ed è il momento di spingere ancora l'acceleratore sull'estero, come l'ha spiegato proprio Albini: «Vogliamo portare Milano Unica vicino ai mercati più importanti di riferimento, partendo dai due più importanti per i consumi della moda e del lusso: Cina e Stati Uniti. È nostro obiettivo creare un'edizione americana di Milano Unica a New York già a luglio 2015. In seconda istanza lavoreremo per l’innesto di espositori internazionali qualificati di aree geografiche giudicate di particolare interesse attraverso la realizzazione di Osservatori, e per lo sviluppo dell’area donna, così da potenziare l’area tendenze per diventare il punto di riferimento mondiale dello stile. In ultimo andremo a rafforzare a livello internazionale la comunicazione. Expo, al riguardo, quest’anno rappresenta una straordinaria opportunità per rendere ancora più visibile il collegamento tra i tessuti Made in Italy e la sostenibilità ed etica di filiera».
Intanto da Sistema Moda Italia arrivano dati confortanti, il fatturato complessivo per la tessitura torna sopra gli 8 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del +3,8%. Un risultato determinato anche dalla ripresa della domanda interna (+4,4%) che interrompe un ciclo pluriennale caratterizzato da cali significativi o stasi. Con il settore laniero che concorre per quasi il 40% al fatturato complessivo.
L’export cresce del 3,3%, con un valore di 4,4 miliardi di euro, con cambiamenti significativi rispetto ai Paesi di destinazione. I buoni risultati di USA (+ 10%) ed Europa (tranne la flessione di Germania -3,4%, che rimane comunque il primo mercato, e quella più leggera di Francia -1,9%), compensano ampiamente i cali significativi di Cina (-9.6%), Hong Kong (-11,9%) che assieme però restano il secondo mercato di sbocco delle nostre esportazioni. Esportazioni che vedono al primo posto i tessuti a maglia seguiti dai prodotti lanieri, soprattutto pettinati.
«Negli ultimi anni abbiamo esportato mediamente oltre il 55% del nostro fatturato con un euro fortissimo, troppo forte, un tasso non corrispondente allo stato dell’economia europea. Oggi, con le nuove parità, moltissimo è cambiato, non solo sul mercato americano, in questo momento uno dei più dinamici al mondo, ma in tutte le aree legate al dollaro. Saranno favorite le esportazioni e saranno meno competitive le importazioni – prosegue e conclude Albini - in Cina, inoltre, abbiamo portato il meglio dell'industria tessile italiana. Tanto che il nostro modello oggi è quello di riferimento per altri settori italiani quali l'abbigliamento e le calzature con cui faremo una squadra italiana ancora più forte già da marzo prossimo a Shanghai».
Nel frattempo Milano unica ha chiuso i battenti venerdì in linea con le aspettative. In aumento i buyer stranieri, in prima linea Francia (+12%) e Gran Bretagna (+9%) in Europa, per i Paesi extra UE dominano USA (+10%), Cina (+13%), Giappone (+29%). Altrettanto bene il confronto con l'estero per la compagine biellese riunita tra gli stand di Ideabiella, tra i 3mila visitatori registrati in netta crescita Francia (+18%), Giappone (+17%) e Brasile (+42%).
Stand svuotati e valigie pronte al volo da domani ziende e buyer si spostano a Première Vision, il salone parigino che con i suoi 1.793 espositori – di cui 788 solo per l'area Fabrics – domina ancora la scena mondiale. Massiccia anche qui la presenza biellese, con diverse decine di aziende locali, tra cui si segnano due nuovi ingressi: Industria Fabricha srl e il ritorno della nuova Luigi Botto SpA.