5 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Accolto ricorso delle associazioni animaliste

Brindisi: TAR sospende ordinanza affama randagi, emanata dal Sindaco

LAV: «Non accudire cani e socializzarli porta a maltrattamenti e aggressioni come quelle avvenute in Sicilia»

La LAV esulta per la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia di sospendere l’Ordinanza n.48, emessa il 3 dicembre scorso dal Sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, che accampando la scusa di presenza di sporcizia nelle strade stabiliva il divieto assoluto di somministrare cibo a cani e gatti randagi oltre che ai colombi.
Contro il provvedimento la LAV e la locale Lega Protezione Animali erano immediatamente insorte, sostenendone l’illegittimità e invitando il Sindaco a ritirare l’Ordinanza. Un invito rimasto però inascoltato tanto che le associazioni, cui si è aggiunta anche la LAC, hanno deciso di presentare ricorso al TAR.

 «La decisione del TAR è una sconfitta del Sindaco, rimasto sordo alle proposte delle associazioni di modificare un’Ordinanza miope e dannosa commenta Gianluca Felicetti, presidente della LAVma è anche una sconfitta della ASL veterinaria, che aveva suggerito l’emanazione di un atto illegittimo e illegale, tradendo di fatto le finalità dell’attività veterinaria di tutela degli animali, dettata dal Codice deontologico di categoria».

Il pronunciamento del TAR, oltre a riconoscere come la somministrazione di alimenti agli animali possa essere svolta anche nel rispetto delle norme igieniche e secondo i principi di civile convivenza, riconosce - a ragione - come il divieto si somministrare cibo possa incidere sulle condizioni di sopravvivenza degli animali, facendo così cadere su di loro effetti che vanno addebitati solo ed esclusivamente a comportamenti scorretti di alcuni cittadini, che comunque ben possono essere individuati e sanzionati. Motivazioni, quindi, importanti anche sotto il profilo e l’interesse al benessere animale quelle contenute nella sentenza che riconosce anche come l’attività di coloro che somministrano alimenti agli animali non sia censurabile, ma al contrario apprezzabile.

L’Ordinanza di sospensione del TAR specifica inoltre che «il divieto può incidere sulle condizioni di sopravvivenza degli animali» e inoltre che «la mancanza di cibo può comportare un peggioramento delle condizioni degli animali, tale da determinare una perdita dell’abitudine del contatto con le persone ed una contestuale, specie con riferimento ai cani randagi, predisposizione ad aggregarsi in branco creando così un reale pericolo per la cittadinanza».

«A pochi giorni dalla tragedia avvenuta in Sicilia, quindi, il TAR della Puglia mostra lungimiranza, impedendo che un atto affama-randagi possa dare origine a una situazione di pericolo per la cittadinanza, sottolineando, seppur indirettamente, quanto, grazie all’attività delle Associazioni animaliste, i cittadini siano più tutelati», aggiunge Ilaria Innocenti, del settore Cani e gatti della LAV.

«Vista l'emergenza randagismo chiediamo, invece, al Sindaco di Brindisi, primo responsabile per legge della tutela degli animali sul proprio territorio, di mettere in atto ogni misura per prevenire e contrastare il randagismo anche con le sterilizzazioni, nel rispetto delle leggi vigenti e del benessere animale», conclude Ilaria Innocenti.

La LAV ringrazia gli Avvocati Sergio Curbascio, Massimo Rizzato e Anna Descovich per l’assistenza prestata.