Legno-Arredo: inaugurato il nuovo laboratorio del Catas
L'assessore alle Attività produttive, Sergio Bini: «Esempio di rinascita e di innovazione». Da Pozzo: «Inizia una seconda vita per il Catas»
SAN GIOVANNI AL NATISONE - «Il Catas ha dato e sta dando molto all'economia della nostra regione che sta soffrendo ancora a causa di guerre ottuse tra superpotenze che condizionano l'export: l'inaugurazione di oggi conferma che, con il disegno di legge Sviluppo Impresa, che approderà in aula a gennaio e nel quale è riservata parte importante al settore del legno arredo, siamo sulla strada giusta per spingere la manifattura verso la trasformazione tecnologica, la digitalizzazione e la sostenibilità produttiva». Lo ha affermato a San Giovanni al Natisone l'assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, in occasione dell'inaugurazione del laboratorio mobili del Catas, il più importante istituto nel panorama europeo per il settore legno-arredo, che quest'anno festeggia il cinquantesimo anniversario dalla fondazione.
Investimento da 7 milioni di euro
Il laboratorio è collocato nell'edificio che risorge dalle ceneri dell'incendio del 20 dicembre 2016 e apre un nuovo capitolo nella storia dell'istituto che oggi conta 54 dipendenti ed effettua oltre 50mila prove ogni anno per 2mila clienti in tutto il mondo, con un fatturato che supera i 7 milioni di euro. «Complimenti perchè avete dimostrato cosa vuol dire essere efficienti. A nome dell'Amministrazione regionale ringrazio voi e la cinquantina di persone che compongono lo staff altamente qualificato per la capacità di reazione e la volontà di rinascita che avete dimostrato: siete un esempio per tutti» ha aggiunto Bini, rivolgendosi al presidente Bernardino Ceccarelli che, nel corso del suo intervento ,aveva rimarcato lo spirito di squadra messo in campo per superare con prontezza il post incidente. Il nuovo Laboratorio mobili è stato costruito in meno di due anni con un investimento di 4 milioni di euro, interamente coperto dalle risorse di Catas; è un edificio su due piani di oltre 4mila metri quadrati con, al piano terra, il laboratorio di 2.300 metri quadrati, temperatura e umidità controllate, un sistema di trasmissione dei dati in fibra ottica e un centinaio di macchine e attrezzature per i test collegate in rete secondo i canoni di Industria 4.0. Al piano interrato un magazzino di 2mila metri quadrati e spazi per riunioni e incontri di formazione; sul tetto un impianto fotovoltaico da 320 kW per produrre energia dal sole. Il nuovo laboratorio permetterà di potenziare in modo significativo la produttività di Catas che, da gennaio 2020, potrà anche contare su trenta nuove macchine di prova per l'analisi delle emissioni di formaldeide e di Cov (composti organici volatili). Il tema dell'inquinamento indoor, infatti, è quanto mai sentito nel mondo dell'arredo. La vista sul domani è comunque testimoniata anche dall'acquisto di un'area adiacente al laboratorio sulla quale si stanno già immaginando i possibili scenari futuri.
I commenti
Per Giovanni da Pozzo, presidente della Camera di commercio Pordenone-Udine, che ha sottolineato: «È straordinario come, anche in questi anni difficili per l’economia mondiale, il Catas abbia saputo continuare a svilupparsi, e lo è ancora di più pensando all’incendio che ne ha devastato la sede. Ebbene, non è bastato per fermare il lavoro e la voglia di fare e progredire di un team davvero forte e lungimirante. Non possiamo che festeggiare questo nuovo, importantissimo risultato con emozione, segno di come il Catas lavora e di come ha saputo reagire a un momento davvero difficile, con la capacità e la forza di non abbattersi dimostrata da tutta questa grande squadra, dirigenti, personale tutto. Nessuno si è arreso e la 'seconda vita' che il Catas si è saputo costruire senza mai farsi abbattere è praticamente un miracolo, un esempio emozionante per tutti».
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