Accordo Castello-Asprom: 70 mila quintali di orzo friulano per produrre la birra
"Azione imprenditoriale che garantisce un valore aggiunto in termini di economia di scala ma anche di bontà e salubrità", ha commentato Fedriga
SAN GIORGIO DI NOGARO - Birra Castello e Asprom, la rete che ha l'obiettivo di valorizzare i cereali da malto e il luppolo in Friuli Venezia Giulia, hanno siglato, alla presenza del governatore Massimiliano Fedriga, dell'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier, e del consigliere regionale Mauro Bordin, un accordo per la produzione e la fornitura di una quantità fino a un massimo di 70 mila quintali di orzo distico friulano destinato alla produzione della birra negli stabilimenti di San Giorgio di Nogaro e Pedavena.
«È un'opera imprenditoriale che garantisce un importante valore aggiunto in termini di economia di scala ma anche di bontà e salubrità», ha commentato Fedriga, evidenziando che il prodotto made in Italy è una garanzia di qualità molto apprezzata nel mondo. «Questo accordo - ha aggiunto il governatore - è fonte di impulso per il comparto agricolo regionale che, alla pari della società Castello, dimostra lungimiranza e visione d'insieme, caratteristiche fondamentali da possedere quando si vuole vincere le sfide del mercato». "In questo modo - ha affermato Zannier - diamo prospettive diverse al comparto agricolo del nostro territorio, tanto che potremmo considerarlo un vero e proprio modello di ispirazione per molti altri progetti così sistemici capaci di esaltare le filiere collegate ad ogni livello, dalla coltivazione alla produzione e alla distribuzione. Così - ha concluso l'assessore - si fa il bene di tutti".
Il contratto sottoscritto dal presidente della Rete Asprom, Alido Gigante, e dal direttore generale di Birra Castello, Walter Lombardi, prevede che buona parte dei seminativi del Medio e Basso Friuli, ora utilizzati per produzioni zootecniche, vengano dedicati alla coltivazione dell'orzo distico da birra, coinvolgendo in questa operazione 135 aziende regionali e creando un connubio, come ha sottolineato Bordin, motivo di orgoglio in quanto fondato su filiera di produzione locale e birrificio italiano in un'ottica di identità di prodotto.
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