29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
I numeri

Boom di tatuatori in Fvg: sono 125 le imprese attive

In provincia di Udine si è passati dalle 11 attività del 2009 alle 125 attuali, di cui 100 artigiane

UDINE - Nel 2009, a queste latitudini, erano uno sparuto gruppetto di pionieri. Oggi sono un piccolo esercito. Negli ultimi dieci anni le imprese di tatuaggi e piercing sono letteralmente lievitate passando da 11 a ben 125 di cui 100 artigiane. Un balzo in avanti +1.036% che accredita queste attività come il fenomeno più spiccato degli ultimi anni tra le file della piccolissima impresa.

E' la moda del momento 

A dirlo è l’ultima elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine sulla base di dati Unioncamere che messi in fila mostrano una performance in costante crescita delle aziende del settore, anche in piena crisi economica, che qui, come del resto nella gran parte delle imprese attive nel comparto benessere, non sembra proprio aver trovato terreno fertile. Banalizzando, si può dire che le persone, anche in Fvg, hanno tagliato il superfluo come tante nel Paese, senza però rinunciare a un rigenerante momento «tutto per sé», che fosse sotto il phon del parrucchiere di fiducia o l’ago del tatuatore. Il disegno per una vita è sempre più di moda, complice (anche) l’immagine di alcuni personaggi del piccolo e grande schermo che del tattoo hanno fatto una vera e propria fede condensando nell’ennesimo disegno idee, storie, persone. Che sia per trasgressione o per seguire la moda del momento, il risultato non cambia. E’ tattoo-boom. 

La distribuzione sul territorio

In Italia come in Fvg dove su 125 imprese attive a fine 2018 (con 141 tra sedi e unità locali), 110 sono nate dopo il 2009 (88%), 15 tra il 2000 e il 2009 (12%). Le attività artigiane sono 109, quasi 9 su 10. A guidarle sono quasi in egual misura uomini e donne: i titolari maschi sono il 54%, le femmine il 46%. Anche dal punto di vista anagrafico la distribuzione è equilibrata. Il 31% dei titolari d’impresa ha fino a 30 anni, il 35,6% ne ha tra i 31 e i 40, oltre i 50 anni il restante 32,7%. Le donne titolari sono mediamente più giovani dei colleghi: 76,1% di under 40 contro il 60% dei maschi.
A far la parte del leone sotto il profilo territoriale è la provincia di Udine che ospita complessivamente la metà degli studi di tatuaggi e piercing, 70 in tutto (49,6%), seguono Pordenone con 39 attività (27,7%), Trieste con 17 (12,1%) e Gorizia con 15 (10,6%). Molti studi scelgono di aprir bottega nei Comuni capoluogo, vere e proprie vetrine per i tatuatori. A scegliere la città sono 58 (41,1%), il 100 percento nell’area di Trieste. 

La sicurezza deve essere sempre una priorità

Dinnanzi all’aumento delle imprese di tatuaggio i vertici di Confartigianato-Imprese Udine sottolineano la necessità, per prevenire qualsiasi rischio a carico della salute, «di rivolgersi esclusivamente a tatuatori professionisti abilitati e regolarmente iscritti agli Albi. Solo loro infatti garantiscono il rispetto delle disposizioni e dei protocolli igienico sanitari disposti dalle autorità competenti a tutela dei clienti coniugando bellezza e sicurezza».