19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Sociale

A Palmanova, nel 2018, sono nati 780 bambini (+6%)

Il Sindaco Francesco Martines: «Punto di riferimento per un ampio territorio, da Latisana all'Isontino, da Cividale a Codroipo»

PALMANOVA - Il 2018 si chiude con il sorriso per il punto nascita di Palmanova. Un incremento del 6% sul totale delle nascite annuali, arrivando a quota 780 parti, in un contesto di generalizzato calo demografico a livello regionale arrivato a sfiorare il 5%. Nel 2017 erano nati 733 bambini. Il punto nascita della città stellata risulta essere, in tutta la regione Friuli Venezia Giulia, uno dei pochi in crescita, arrivando a sfiorare le 800 nascite.

Questo il commento del sindaco Francesco Martines: «Palmanova è un punto di riferimento storico e ideale per un ampio territorio che va dalla Bassa Friulana fino a gran parte dell'Isontino, dal Codroipese al Manzanese, dal Cividalese alla cintura di Udine Sud». Dimostrazione sono i primi 4 nati nel 2018: nel primo caso i genitori risiedono a Buttrio, nel secondo ad Aiello del Friuli, nel terzo a Latisana e nel quarto a San Giovanni al Natisone. «L'ospedale di Palmanova-Latisana è un'eccellenza a livello regionale. Per questo è nostro dovere salvaguardane la funzione e fare in modo che si integri nel modo migliore con tutto il sistema sanitario regionale. Chiediamo sicurezze su quella che sarà la specializzazione da assicurare alla struttura», aggiunge il sindaco.

Va proprio in questa direzione un ordine del giorno, presentato da maggioranza e opposizione, nel quale si chiede all'assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi di partecipare e intervenire a una prossima seduta, interloquendo con i consiglieri proprio su temi legati alla recente riforma sanitaria. A questo Consiglio Comunale aperto al pubblico, saranno invitati anche i sindaci del territorio.

Il Consiglio Comunale unito chiede all'assessore di supportare in sede regionale una proposta di riordino dell'organizzazione della rete ospedaliera che preveda per l'ospedale spoke di Palmanova-Latisana un'organizzazione interna strutturata per garantire l'attività programmata e urgente, aree ad alta integrazione ospedale-territorio dedicate alla gestione della cronicità/fragilità e dell'urgenza territoriale, collegamenti in rete fra loro e con l'hub in senso bidirezionale, con definizione di specifiche competenze e la loro qualificazione come punti riferimento per il territorio per i bisogni di assistenza di primo livello che con richiedano competenze o tecnologie presenti negli hub.

«La conferenza ristretta dei Sindaci, che presiedo, rimane attiva per supportare e valutare, assieme al vertice aziendale dell'ospedale, la direzione da far prendere alla struttura. Chiediamo che si confermi la dignità degli ospedali spoke e che i rapporti tra hub e spoke siano improntati alla massima trasparenza, definendo con precisione chi fa cosa. L'alta specializzazione rimanga agli hub mentre gli altri ospedali del territorio sappiano essere sempre più vicini ai cittadini», conclude il sindaco.