Militari per tappare le buche, l'Ana contraria: «Meglio ripristinare la leva e mandare i giovani»
Per il presidente nazionale Favero meglio lasciare ai militari di carriera il compito delle operazioni più professionalmente impegnative
UDINE - L’Associazione Nazionale Alpini sostiene da tempo la reintroduzione di un servizio obbligatorio dei giovani a favore della Patria. «Prendendo spunto dalla ventilata ipotesi, seppur al momento rientrata, di impiegare i militari per intervenire a rattoppare le malandate strade romane, l'Ana si dichiara contraria a ciò, ribadendo la propria richiesta di mettere a disposizione delle Forze Armate e quindi anche della comunità, entità di supporto formate da giovani italiani». Questa la posizione di Sebastiano Favero, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini.
A detta dell'Ana, tali unità potranno svolgere attività di aiuto attivo nell’operatività in ambito civile e militare, lasciando ai militari di carriera il compito delle operazioni più professionalmente impegnative. «Si riafferma così l’opportunità e la necessità di coniugare la formazione delle nuove generazioni con l’utilità di servizio alla nostra istituzione militare - aggiunge Favero -. È questo un impegno che l’Ana continua e continuerà a chiedere con forza alle istituzioni, convinta che operando in questa direzione si possa concorrere a guardare al futuro della nostra Patria con maggiore ottimismo».
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