19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Udine

Torri dell’acquedotto: in Friuli sono 33 quelle attive

Il Cafc prosegue nei controlli. Il presidente Benigno: “Per noi garantire i parametri di sicurezza è una priorità”

UDINE - Ben prima del disastro del crollo del ponte di Genova, Cafc spa si era mosso per avviare una vasta operazione di monitoraggio sulle torri piezometriche dell’acquedotto, meglio note al grande pubblico con il nome di 'funghi', operazione che non si è mai arrestata. Già da qualche anno è partito infatti il programma di ristrutturazione e consolidamento di alcune di queste imponenti opere. Si tratta infatti di strutture possenti, spesso risalenti agli anni '50 e '60, e dunque bisognose di verifiche, che fanno parte integrante del paesaggio della nostra Regione e rappresentano vere e proprie opere di ingegneria idraulica. Alcuni di questi manufatti sono equiparati ormai a monumenti in quanto vantano un’età superiore ai 70 anni. 
La necessaria attività di sorveglianza sulla tenuta statica in caso di eventi catastrofici (in primis il terremoto, visto che abitiamo in un'area ad elevato rischio sismico) è un capitolo affrontato da tempo da Cafc: a partire dal 2011 con l’Università degli Studi di Udine era stato messo a punto uno speciale progetto il cui obiettivo verteva proprio sulla valutazione di sicurezza statica e sismica delle torri piezometriche e dei principali serbatoi di Cafc. 

33 LE TORRI ATTIVE - Dal 2011 a oggi, alla luce dei risultati dell'indagine, sono partiti, e proseguono senza sosta, i lavori di ristrutturazione e adeguamento dei serbatoi. I funghi attualmente in esercizio sono 33 di cui 7 sono di proprietà dei Comuni, mentre i rimanenti sono di proprietà Cafc. In questo periodo si stanno effettuando gli interventi di ristrutturazione del serbatoio di San Daniele del Friuli (via San Sebastiano) il cui anno di costruzione risale al 1955 (la conclusione dei lavori è prevista entro fine anno per un impegno di spesa pari 500 mila euro), mentre è in avanzato stadio di progettazione la ristrutturazione del serbatoio a doppia vasca sovrapposta di Camino al Tagliamento – Biauzzo (costruito nel 1967) che serve le città di Lignano Sabbiadoro e Latisana: in questo caso i lavori prenderanno il via al termine della stagione balneare 2019 e termineranno nel 2020, per un importo pari a 2 milioni 900 mila euro. 

VERE A PROPRIE ATTRAZIONI - Il programma degli interventi sulle torri andrà avanti anche nel 2019 con le priorità correlate all’importanza del serbatoio, alla sua età e alle criticità manifestate sul fronte della tenuta e dello stato di conservazione. In particolare saranno progettate le ristrutturazioni delle torri piezometriche dell'acquedotto Cornappo per un importo di spesa pari a 700 mila euro. «Fra le ipotesi al vaglio – rende noto il presidente Salvatore Benigno - anche quella di destinare alcune delle torri considerate più interessanti a luoghi da inserire nel percorso turistico-culturale, oltre che meta per gli studenti all'interno degli educational che si svolgeranno nel corso dell'anno scolastico: queste torri potrebbero diventare un elemento di richiamo turistico e veicolare il messaggio dell'acqua correlato ad importanti opere di edilizia da salvaguardare come testimonianza identitaria di una storia e un contesto locali».