1 maggio 2024
Aggiornato 07:00
Amaro

Traffico di cuccioli: la Polizia di Amaro stronca un'organizzazione criminale

Importati illegalmente centinaia di cuccioli. 8 persone sono state denunciate: 6 italiani e 2 stranieri

UDINE – La Polizia stradale di Amaro ha interrotto un traffico di cuccioli di cane provenienti dai Paesi dell’Est Europa. Otto persone (sei italiane e due straniere) sono state denunciate con obbligo di firma e divieto di espatrio per associazione a delinquere, maltrattamento e truffa. Negli ultimi sei mesi, nel complesso, sono stati sequestrati 150 cani. Una delle persone coinvolte è deceduto una decina di giorni fa e un altro, il basista slovacco, è per ora irreperibile. L’associazione che operava nelle province di Reggio Emilia, Bergamo e Como, importava gli animali dall’Ungheria, dalla Polonia e dalla Slovacchia, utilizzando i valichi confinari presenti nella provincia friulana. Un traffico che a ogni carico poteva fruttare decine di migliaia di euro. 

C'ERA LA COMPLICITA' DI UN VETERINARIO - I cagnolini nascevano all’estero e venivano trasportati in condizioni pietose in ceste di plastica senza né cibo né acqua. Con la complicità di un veterinario della provincia di Milano, venivano dotati di microchip e di documenti falsi per essere venduti in allevamenti (anche questi complici) oppure on line. La Polizia stradale ha fornito i nomi di questi allevamenti, sperando che qualche cliente possa segnalare un acquisto ritenendosi vittima di truffe in commercio: si tratta de ‘Il Roccolino’ di Trescore Balneario, il ‘Pe.Pe’ di Ghisalba e del sito di commercio elettronico gestito da Boreani Barbara di Castemarte. Chiunque avesse informazioni in merito può contattare gli uffici della Stradale di Amaro al numero 0433466081. 

INDAGINE PARTITA NEL 2017 - L’attività di indagine, denominata ‘Operazione Stene’ e coordinata dal Sostituto procuratore Andrea Gondolo, è partita nel dicembre 2017 a seguito di un controllo effettuato da una pattuglia di vigilanza stradale di Amaro che ha intercettato un automezzo a bordo del quale erano presenti 65 cuccioli. Si trattava di animaletti in età pre-svezzamento (un mesi di vita al massimo), condizione che rende illegale il trasporto in Italia. La Polizia, nel corso delle indagini, ha utilizzato pedinamenti, apparecchiature satellitari e intercettazioni telefoniche. Elevati gli utili dell’attività illecita: un cucciolo acquistato nei Paesi dell’Est a 50/100 euro poteva essere rivenduto in Italia al prezzo di 750/850 euro. Persone senza scrupoli questi commercianti di animali, che quando sapevano di un esemplare malato cercavano di piazzarlo prima possibile in modo da farlo morire nelle braccia del neo acquirente, con la speranza ne comprasse subito un altro. Elementi, quest'ultimo, emerso dalle intercettazioni telefoniche effettuate.