La Croce Rossa Italiana esclusa dalla gestione dell’ex caserma Cavarzerani
Di Lenardo: «Vogliamo capire se sono stati fatti degli errori»
UDINE – Non sarà più la Croce Rossa Italiana a occuparsi della gestione dell’ex caserma Cavarzerani di Udine. L’associazione, che dal 2015 in poi ha preso in carico il centro di accoglienza di via Cividale, è stata esclusa dal bando di gara indetto dalla Prefettura di Udine «per incongruenze evidenti e plutime tra l’offerta economica presentata e i costi richiesti per i servizi». Un vero e proprio colpo di scena, visto il buon lavoro fatto fino a oggi. Insieme alla Cri, classificatasi al secondo posto, viene esclusa, per le stesse motivazioni, anche la prima classificata, e cioè Badia Grande, cooperativa di Trapani. L’ex Cavarzerani, quindi, salvo ricorsi, sarò affidata a un’altra cooperativa, la Matrix, che ha sede a Napoli.
UN APPALTO DA 2,5 MILIONI DI EURO - Il valore dell’appalto sfiora i 2,5 milioni di euro e riguarda l’erogazione di servizi alla persona, la gestione amministrativa, l’assistenza sanitaria e la distribuzione di beni e servizi nel centro di accoglienza. Non solo, chi si aggiudicherà l’appalto dovrà occuparsi anche della registrazione dei migranti, il rilascio dei badge e il controllo degli accessi.
IL COMMENTO DELLA CRI - Non fa polemiche la Croce Rossa, ma annuncia l’intenzione di voler effettuare delle verifiche sulle valutazioni fatte dalla Prefettura. «Non siamo convinti che i conteggi della Prefettura siano esatti – commenta il direttore della Cri friulana, Fabio Di Lenardo, dalle pagine del Messaggero Veneto –. Vorremmo capire quali sono i criteri con cui è stato calcolato il costo del personale. Con la prefettura c’è un ottimo rapporto, ma vorremmo capire se sono stati fatti degli errori».