22 aprile 2025
Aggiornato 04:30
Poesia

‘Fiori Di Testa’: le poesie del giovane friulano Mattia Romanut, diventano un libro

“Il titolo è una sintesi di quello che mi piace fare, in inglese si chiamano ‘pun’ e sono dei ‘giochi di parole’ che creano immagini, rompono uno schema, ormai digerito popolarmente, dando nuovi spunti e nutrono la voglia di giocare”

UDINE - «Strano vedersi da fuori e auto-valutarsi, a volte ci si scopre di più leggendosi che creando». Chiude così, Mattia Romanut, prima ‘lasciarci’ con una sua composizione: «Verso le linee di un’idea | E si nasconde come in un boccale | Regolare, continui a non cadere | Tento te e la lascio riposare. Io vorrei che non vi affidaste e basta | Chi scrive vi vuole alla sua festa | Attivi, vorrei partecipaste all'asta | La vedrete o l'avrete anche già vista | Entrando dall' asse y della lista».

MA PARTIAMO DALL’INIZIO, CHI È MATTIA? - È un giovane poeta. Quantomeno, un 25enne di Corno di Rosazzo che ci crede e si sta impegnando per portare avanti il suo progetto. E si sa, non è mai facile vivere d’arte, quindi, «per ora cerco lavoro in ambiti dove posso usare la testa e dare un contributo creativo», ci spiega. Ma non è tutto perché come lui stesso racconta: «Ho spesso molte idee, ma sono un ‘procrastinatore’ che spera sempre di accumulare esperienza per renderle al meglio... Mi piacerebbe anche restaurare mobili, dare vita ai lungometraggi che ho in mente, creare profumi» e la lista è ancora lunga, credeteci. Insomma, Mattia pare proprio essere un artista.

LA POESIA - Al momento ha dato libero sfogo alla sua arte usando carta e penna. Per lui «la poesia è un canale attraverso il quale sfogo immagini e idee che semplicemente arrivano senza sforzo e che poi, con coscienza e razionalità, vengono elaborati con un ritmo. In ogni caso – spiega - la scena è più ampia di quanto si pensi, solo che molte cose di valore rimangono nascoste (veri e propri tesori) perché chi ha qualcosa da dire, a volte, ha solo bisogno di tirarlo fuori e non di mostrarlo a tutti. Io ho voluto provare per una volta a concretizzare delle idee raccolte nel tempo e ho avuto fortuna (o forse no)».

FIORI DI TESTA - Ed ecco che ha preso forma ‘Fiori Di Testa’ (Aletheia di Verona). «Il titolo è una sintesi di quello che mi piace fare, in inglese si chiamano ‘pun’ e sono dei ‘giochi di parole’ che creano immagini, rompono uno schema, ormai digerito popolarmente, dando nuovi spunti, e nutrono la voglia di giocare».

COSA ATTENDERSI DA QUESTO VOLUME? - «Non sono legato a temi particolari, anche se mi piace studiare i meccanismi della società e ‘giocarci su’, sapere cosa ci si aspetta da un discorso e stravolgerlo, parlare di cose scomode... Nelle poesie (che a chiamarle così ci si sente sempre un po' in colpa) cerco più che altro di costruire un indovinello giocoso, ritmato, - racconta - sfruttando giochi di parole, significati ambigui. Altre sono pattern diversi dal solito, altre sono puramente concettuali. Altre sentimentali. Insomma, - chiude - parlo di cose normali in modo personale, tutti potremmo scrivere se cercassimo di stare più a contatto con noi stessi».

IL PRE-ORDINE - Ora Mattia chiede l’aiuto di tutti: raggiunte le 250 copie pre-ordinate, il libro sarà distribuito anche alla Feltrinelli e alla Mondadori. «Probabilmente, a breve, farò un evento per la raccolta dei fondi per il pre-order e per chi volesse, in alternativa, aiutarmi direttamente, può scrivermi in privato su Facebook, così che possa prendere i nominativi ai quali poi distribuirò le copie nell' evento (qui, intanto l’evento Facebook).