A Premariacco il primo istituto comprensivo intitolato a Tina Modotti
Lei che è stata un «esempio di friulanità nel mondo per una scuola che si apre a una dimensione transnazionale»
PREMARIACCO - «Da oggi, il nostro si chiamerà istituto comprensivo Tina Modotti». È con una certa emozione che la dirigente scolastica, Maddalena Venzo, ha aperto, il 17 gennaio, la cerimonia di intitolazione dell’Ic Premariacco alla fotografa friulana nella sala consiliare della provincia di Udine. In platea bambini rappresentanti alcune classi dell’istituto e numerose autorità: il presidente del consiglio della Regione Franco Iacop, l’assessore alle infrastrutture e territorio, Mariagrazia Santoro, l’assessore provinciale alle attività del tempo libero e alla concessione dei contributi per il funzionamento delle scuole, Beppino Govetto, e i sindaci di Remanzacco, Moimacco, Premariacco, paesi dove è radicato il comprensivo - quasi 150 docenti e oltre mille studenti che ora si possono raccogliere sotto un unico nome.
Donna in un mondo di uomini
Come ignorare la vicenda umana di Tina Modotti, che va dal fatto di essere stata donna in un ambito professionale prettamente maschile all’essere friulana d’origine e insieme cittadina del mondo e migrante per tutta la vita – dall’America al Messico, dalla Russia alla Spagna - all’essere stata impegnata in prima persona con la sua arte fotografica e con le sue scelte politiche nelle grandi battaglie di libertà contro il fascismo e per la liberazione degli oppressi, di coloro che non avevano mai avuto voce nella storia? Questi e altri argomenti saranno approfonditi nei corsi di studio del prossimo anno scolastico attraverso incontri con esperti di fama internazionale indicati dal comitato Tina Modotti e il lavoro quotidiano dei docenti. Alla fine dell’anno gli allievi del comprensivo, saranno in grado di restituire la storia di Tina Modotti attraverso parole, fotografie, disegni, video che saranno oggetto di una mostra/evento.
Identità
«Avevamo bisogno di un’identità, questo nome riconosce alla nostra terra una dimensione nazionale» ha proseguito Venzo «Tina Modotti ci insegna la passione e anche la compassione, sentimenti che dobbiamo trasmettere ai ragazzi che diventeranno futuri cittadini. La sua figura offre mille opportunità formativo-didattiche su temi che ci sono cari. Da sempre l’Istituto punta sulla creatività, l’apprendimento delle lingue straniere, l’inclusività quali fattori determinanti per la società di oggi e di domani». Ed ecco dunque che come enuncia il decreto di attribuzione si tratta di un «esempio di friulanità nel mondo per una scuola che si apre a una dimensione transnazionale, spirito libero dalla ricca avventura umana, esempio di impegno e di riscatto, sensibile alla dimensione inclusiva dell’uomo come la scuola promuove e sostiene».
A sostenere i programmi didattici dell’Istituto ci sarà anche il comitato Tina Modotti
Marì Domini, la presidente ha sottolineato che «a Tina Modotti, fotografa nota in tutto il mondo, ancora non era stata intitolata nessuna scuola. È un riconoscimento istituzionale che ci fa immensamente piacere, specie perché far conoscere la sua storia ai bambini è come piantare un seme che abbiamo la certezza ci condurrà nel futuro». La fotografa, infatti, è stata dimenticata per decenni, e riscoperta solo grazie al fotografo Riccardo Toffoletti che ne ha riportato alla luce il lavoro e la vita. «Questa intitolazione – ha ricordato Paolo Ferrari, docente di Storia Contemporanea all’Università di Udine - non è scontata perché Modotti è stata messa in soffitta, dimenticata perché rappresentava il modo di essere di una donna più vicina all’oggi che agli anni in cui è vissuta».
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