24 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il caso

Giallo di Santa Marizza: esclusa la presenza di tallio nei filtri dell'aria

Resta quindi ancora irrisolto il caso di Varmo, con parenti e amici della famiglia Del Zotto che continuano a interrogarsi sulla morte dei loro cari. Si indaga a 360 gradi e le ipotesi sono le più diverse. Anche quella dell’avvelenamento

VARMO – Non c'è traccia di tallio nei filtri dell'aria di un deumidificatore e di un condizionatore della abitazione di Santa Marizza di Varmo, la casa di campagna in cui avevano trascorso le ferie estive Giovanni Battista e Patrizia Del Zotto, padre e figlia, di 94 e 62 anni, morti a poche ore di distanza in ospedale a Desio (Monza), il 2 ottobre scorso, per avvelenamento da tallio. Alcuni giorni dopo era deceduta sempre a causa dell'avvelenamento del micidiale metallo pesante, anche Maria Gioia Pittana, di 87 anni, rispettivamente moglie e madre delle vittime.

Già esclusa dalle analisi la presenza del tallio nell'acqua del pozzo artesiano che alimenta la casa della bassa friulana, si attendono ancora gli esiti dei controlli disposti su altri campioni di sostanze, tra cui escrementi di topi e piccione e bustine di topicida, all'epoca prelevati dai carabinieri della stazione di Rivignano della Compagnia di Latisana nella mansarda e nel fienile del casale che non è risultato comunque infestato dai volatili.

Resta quindi ancora un giallo il caso di Santa Marizza di Varmo, con parenti e amici della famiglia Del Zotto che continuano a interrogarsi sulla morte dei loro cari. Si indaga a 360 gradi e le ipotesi sono le più diverse. Anche quella dell’avvelenamento.