20 agosto 2025
Aggiornato 18:30
Il 23 settembre 2017

‘Match It Now’: Admo scende nelle piazze del Fvg!

«Si tratta di un argomento poco conosciuto. Spesso confuso con la donazione di midollo spinale. Le persone sono spaventate». Tutti in piazza San Giacomo, il 23 settembre, dalle 9, per capire di che si tratta

UDINE - ‘Match It Now’. «Anche Google Translate lo traduce correttamente in ‘Abbinalo Ora’» sorride Paola Rugo, presidente territoriale di Udine per Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo) raccontandoci dell’iniziativa che sabato 23 settembre (dalle 9 alle 20) prenderà il via in piazza Matteotti, a Udine (a Trieste, invece, i volontari saranno in piazza Borsa, a Pordenone in piazza XX settembre, a Gorizia, il 7 ottobre, in corso Verdi). Un piacere ascoltarla. Con le sue parole ti ‘attacca’ tutta l’energia che impiega (assieme ai volontari) per raccontare cos’è questa donazione e trovare nuovi donatori. Perché come lei stessa precisa da subito: «Si tratta di un argomento poco conosciuto. Spesso confuso con la donazione di midollo spinale. Le persone sono spaventate». Perciò, nonostante il buon riscontro che l’associazione (un tramite fra donatori e aziende ospedaliere) ha sul territorio (in Fvg il registro conta circa 12 mila persone, in maggioranza sono donne), rimane comunque difficile far capire cos’è la donazione midollo osseo e soprattutto, come funziona. Ce lo siamo fatti spiegare.

Come funziona?
«I micro-prelievi vengono fatti dalle creste iliache (le ossa del bacino), in anestesia totale o parziale. Questo è un punto centrale. Per noi è molto importante spiegare – ha precisato - che il midollo osseo (che di fatto è sangue) non è quello spinale. In tanti lo confondono e pensano che venga coinvolta la spina dorsale. Non è così. In alternativa la donazione viene effettuata con la plasmaferesi, la stessa procedura utilizzata per la donazione di plasma. In questo caso raccogliamo le cellule staminali emopoietiche. Importanti – ha chiarito - perché sono la ‘base di partenza’ di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Vengono definite cellule in potenza: sono ancora ‘bambine’, ma sanno già che ‘da grandi’ dovranno diventare quello. La persona malata, quindi, riceve una trasfusione, ma le cellule che riceve (semplificando) sono un po’ più speciali».

Perché la manifestazione del 23 settembre
Ecco dunque l’importanza di essere in piazza. Per raccontare tutto questo, informare i ragazzi, e non solo, e per passare del tempo assieme per una buona causa. ‘Match It Now’  è  il nome dell’intera campagna nazionale Admo (dal 16 al 23 settembre 2017) dedicata alla donazione di midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche (organizzata in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti, con il Centro Nazionale Sangue, con l'Ibmdr - Registro nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo - e con il Patrocinio del Ministero della Salute).

Ma cos'è veramente ‘Match It Now’?
«Gioia, condivisione, divertimento e sensibilizzazione». Durante tutto il giorno sarà possibile iscriversi al registro Ibmdr dopo un breve colloquio con i medici presenti e un piccolo prelievo di sangue (o salivare). Requisiti? Basta avere dai 18 ai 35 anni ed essere in buona salute. Queste sono le due componenti fondamentali, perché innanzitutto la giovane età consente di poter ‘rimanere’ nel registro più a lungo (la donazione è infatti possibile fino ai 55 anni), in secondo luogo stare bene è imprescindibile per evitare di trasmettere alcuna problematica al malato e per consentire al donatore di essere perfettamente in salute anche a seguito della donazione («c’è una massima tutela»). 

Le conferenze nelle scuole
L'attività di Admo, però non si 'limita' alle piazze: diverse infatti state anche le occasioni in cui l'associazione si è resa protagonista negli istituti scolastici superiori (in particolare per la provincia friulana in quelle di Udine, Gemona e Tolmezzo). Sono stati «circa 280 i ragazzi che si sono iscritti dopo le nostre conferenze» ha spiegato Rugo. «Questa - ha concluso - è un'attività che vorremmo implementare sempre di più e che ci dà tanta soddisfazione. I ragazzi ascoltano sempre con molta attenzione e tanti di loro fanno una scelta a favore della vita».

Perché proprio ‘Match It Now’?
Tutti in piazza dunque per trovare l’‘abbinamento’. Sì, perché «la compatibilità non è dettata dal gruppo sanguigno. Ma verte sull’HLA, una parolaccia, (scherza) che significa human leukocyte antigen: andiamo a verificare più di 11 mila caratteristiche che devono intersecarsi fra loro. Trovare il ‘fratello genetico’, che possa aiutarci al momento del bisogno è pari a 1 su 100 mila». Da qui la necessità di avere più donatori possibili all’interno del registro nazionale, così da poter avere maggiori probabilità di trovare, appunto, l’‘abbinamento’ necessario per aiutare una persona. «È come cercare un ago in un pagliaio». Ma non c’è che da dire che insieme ('abbinati'), si può!