2 maggio 2024
Aggiornato 19:30
Novità nelle indagini

Finte vaccinazioni: Emanuela Petrillo accusata anche di peculato

L'ipotesi di peculato é contestata perché l'assistente sarebbe entrata nella disponibilità dei vaccini, destinati a uso pubblico, e li avrebbe poi distrutti o utilizzati in modo diverso

UDINE - L'assistente sanitaria trevigiana, accusata di aver finto di vaccinare i bambini, prima nel distretto sanitario di Codroipo dove aveva lavorato tra il 2009 e il 2015 e poi all'Usl 2 di Treviso dove si era trasferita in seguito, è indagata dalla Procura della Repubblica di Udine anche per l'ipotesi di reato di peculato.

Ricevuti gli atti del fascicolo di Treviso, ora unificato in Procura a Udine, la magistratura friulana ha ritenuto di mantenere ferma, oltre all'ipotesi di omissione d'atti d'ufficio e falso in certificazioni, anche quella di peculato inizialmente ipotizzata solo dai colleghi trevigiani. L'ipotesi di peculato é contestata perché l'assistente sarebbe entrata nella disponibilità dei vaccini, destinati a uso pubblico, e li avrebbe poi distrutti o utilizzati in modo diverso.

La Procura ha fatto una richiesta di incidente probatorio per analizzare i campioni di sangue prelevati alla presenza dei carabinieri del Nas sia a Udine sia a Treviso.