28 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Verso una svolta?

Resa nei conti nel Pd Fvg. Travanut: “Serracchiani ci dica chiaramente le sue intenzioni”

Venerdì sera assemblea regionale dei dem. A chiedere chiarezza alla presidente sono anche Pegorer e Russo

UDINE - C’è un limite a tutto. E per la minoranza dem del Fvg quel limite la presidente Serracchiani, e con essa il suo ‘cerchio magico’, l’hanno oltrepassato da tempo. Da mesi il parlamentare Francesco Russo chiede che la governatrice informi il partito sulle sue intenzioni. Da settimane e settimane il territorio, dopo le brucianti batoste elettorali, e con esso la base del Pd, chiedono un congresso straordinario e le dimissioni dell’attuale segretaria regionale, Antonella Grim. Da giorni e giorni, dopo la richiesta dell’ex premier Renzi di andare subito al voto, la minoranza pretende che la governatrice abbia «Il coraggio morale e politico di dirci se in caso di ricorso anticipato alle urne lei si dimetterà per tentare l’avventura romana, costringendo anche la nostra regione al voto anticipato e consegnando di fatto la guida del Fvg al centrodestra».

Travanut e la questione di ‘etica politica’
Insomma, tanta, tantissima carne al fuoco per l’assemblea regionale di venerdì sera, nella sede udinese di via Joppi, che si preannuncia particolarmente calda. «Andare al voto anticipato in Fvg – è il pensiero di Mauro Travanut – sarebbe una barbarie politica. Forse la presidente non si rende conto che non può tenere in ballo la Regione per i suoi scopi personali. Ora basta: dica chiaramente quali sono le sue intenzioni perché la questione sta diventando di etica politica. Non può, non deve più stare zitta e procrastinare i suoi progetti ai danni del partito, del centrosinistra e del Fvg».

Anche Russo e Pegorer incalzano Serracchiani
Da parte sua, Russo si dichiara quasi rassegnato. «Tutti hanno capito che lei vuole andare a Roma - dichiara – eppure continua a tacere e nessuno parla di come dovremmo attrezzare il partito, individuare un leader, formulare un progetto politico. Per fortuna, nonostante i più pessimisti io non penso che andremo a votare subito. In ogni caso, lei ha il sacrosanto dovere di dirci cosa vuole fare».
Il bersaniano Carlo Pegorer si dice, invece, quasi sicuro che il vertice di domani sera si snoderà sulla falsariga dei precedenti. «Tanta ‘fuffa’ – precisa – per ribadire che il grave momento che anche il Pd regionale sta vivendo sarebbe da imputare a una scarsa comunicazione sulle cose che abbiamo fatto. Mah, davvero incredibile. Per questo temo che alla fine saranno pochi quelli che avranno il coraggio di parlare e di porre tutta una serie di questioni a Serracchiani. Resta il dato che il clima nel Pd è cambiato e che serve una svolta vera».

E’ mancata un’analisi interna
Ma dalla maggioranza non pare arrivare nessuna apertura di credito. Le ‘sbandate’ elettorali vanno di pari passo con la pressochè assoluta mancanza di una feroce analisi su quanto è accaduto e su quanto sta accadendo a un partito sempre più in affanno, sempre più in difficoltà, sempre più arroccato sulla presunzione di avere fatto tanto ma di essere stato capito poco. (d.pe.)