Gli operatori del Tarvisiano favorevoli alla Tassa di Soggiorno
Rosenwirth, De Cillia e Baraldo hanno accolto positivamente il provvedimento della Regione: però si augurano che i proventi della tassa vadano realmente al miglioramento del comparto turistico
TARVISIO - Tutti favorevoli alla Tassa di soggiorno. La notizia dell’introduzione di questo balzello anche in Fvg sembra esser stato accolto positivamente anche in Valcanale.
Positivi i commenti riguardo alla sua introduzione
«Ormai c’è ovunque», sostiene il proprietario dell’Hotel Bellavista di Camporosso, Stefano Rosenwirth. «I turisti dell’est domandano sempre se la tassa di soggiorno sia inclusa nel prezzo, non è una novità». L’unica perplessità, che evidentemente riguarda più albergatori, è il modo in cui questi finanziamenti potranno essere investiti. «Bisogna mettere in chiaro fin da subito per cosa vengono spesi questi soldi - sottolinea Rosenwirth –. Essendo una Tassa per i Comuni a vocazione turistica, i finanziamenti vanno investiti unicamente per promozioni e iniziative che giovano al turismo».
Della stessa idea sembra Gianni De Cillia, che si mostra assolutamente a favore di questa nuova iniziativa. «Bisogna però sapere come e per cosa viene utilizzata - ribadisce il proprietario dell’hotel Valle Verde -. Questi finanziamenti hanno senso solo se utilizzati in ambito turistico. Non vorrei che questi soldi finiscano per esser usati solo per lavori comunali».
Un’altra preoccupazione di De Cillia è che questa novità divenga una ‘furbata’: «Non vorrei che la Tassa sia un espediente per togliere al Paese tutti gli altri finanziamenti».
Gli unici dubbi riguardano le reale destinazione della tassa
Dichiarazioni molti simili anche per Francesco Baraldo, gestore dell’hotel L’Altro Gusto di Tarvisio. «Ormai la Tassa di soggiorno è una vera e propria moda in tutta Italia e nel Mondo. Se i soldi vengono investiti per servizi turistici ha un senso - rimarca Baraldo -. Se diventa invece una sorta di Iva o un metodo per appianare i debiti del Comune non ha senso».
La domanda principale quindi è come saranno investiti i soldi dei finanziamenti dai Comuni. Questo interrogativo parrebbe essere già stato chiarito dal vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, il quale ha garantito che il 70% di questi ricavati dovranno essere destinati a investimenti per le infrastrutture turistiche, il restante 30% alla promozione. L'auspicio degli operatori del Tarvisiano è che sia davvero così.