18 aprile 2024
Aggiornato 15:30
C'era anche la squadra

L'arcivescovo benedice stadio e giocatori

Mazzocato protagonista della cerimonia al nuovo Friuli. Parole al miele tra Pozzo e Honsell. E Rigotto spegne ogni polemica sul nome

UDINE - «La presenza del vescovo, oggi, è molto importante, soprattutto per la squadra». Il paron dell’Udinese, Gianpaolo Pozzo, ha scelto di esordire con una battuta durante la cerimonia di benedizione del nuovo stadio, ricordando come da 30 anni la squadra bianconera si reca in ‘pellegrinaggio’ a Castelmonte. «Fin’ora è servito, visti i risultanti raggiunti da una piccola società di provincia come l’Udinese». I tifosi, però, si augurano che i santi tengano lontano lo spettro retrocessione anche in questa stagione, regalando un finale di Campionato pieno di soddisfazioni, già a partire dalla sfida di domenica contro il Verona.

Nel frattempo, venerdì mattina, le autorità si sono ritrovate nel nuovo stadio Friuli per la benedizione ufficiale dell’arcivescovo di Udine, monsignor Bruno Mazzocato. Nell’occasione paron Pozzo ha ringraziato tutti coloro che hanno consentito di dar vita al nuovo impianto, sindaco Furio Honsell in testa: «Ha avuto il coraggio di abbattere un muro di burocrazia», ha detto Pozzo. Un traguardo che, per il primo cittadino di Udine, ha consentito alla città di diventare esempio «in Italia e in Europa» , oltre ad aver portato un risparmio alle casse comunali e quindi ai cittadini «evitando di spendere, con la cessione dell'impianto all’Udinese, milioni di euro per gli oneri».

Una giornata di festa per tutti, con interventi ricchi di emozione e di belle parole da parte del presidente Franco Soldati e del responsabile amministrativo della società, Alberto Rigotto. Proprio quest’ultimo ha voluto mettere la parola fine alle polemiche sfociate sul nome dello stadio: «Non abbiamo mai voluto cambiare il nome di questo impianto – ha assicurato – ma l’abbiamo griffato: siamo nello stadio Friuli sponsorizzato Dacia».

La benedizione vera e propria, alla presenza dei giocatori dell’Udinese, è avvenuta sul campo di gioco, ai piedi della tribuna. Prima però, dopo la consegna della maglia numero 1 a Mazzocato, sono stati dati alcuni numeri relativi al nuovo Friuli: 540 giorni di lavoro, 35 mila persone impegnate, 95 imprese, 35 milioni di euro investiti.
Un commento sui bianconeri se l’è concesso anche l’arcivescovo: «Non si può arrivare a Udine e non diventare tifosi dell’Udinese. Lo dico da trevigiano. La squadra è nel sangue di tutti gli udinesi».