29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Bagno Lanterna

La nuova vita del Pedocin: «Il Bagno Lanterna sarà bene di interesse culturale»

A rivelarlo è la consigliera comunale Antonella Grim: «E’ uno degli stabilimenti più frequentati, ma anche sito di interesse storico e culturale unico»

TRIESTE - Il Bagno Lanterna diventerà un bene di interesse culturale. La rivelazione arriva dalla consigliera del Partito Democratico, Antonella Grim: «Può cominciare l'iter di valorizzazione di un luogo unico, amatissimo dai triestini e dal crescente interesse turistico: il 'Pedocin' potrà diventare 'bene di interesse culturale', sarà protetto e sempre più curato».

La mozione

Negli scorsi giorni è stata fatta propria dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza una mozione della consigliera stessa che chiede alla giunta comunale «di iniziare le procedure necessarie per riconoscere il bagno 'La Lanterna' comunemente detto 'Pedocin' quale 'bene di interesse culturale' e di rafforzare con le azioni necessarie, coordinandosi con gli operatori turistici, la valenza turistica del sito». Risale al 1903 la costruzione, lungo il molo Santa Teresa oggi Fratelli Bandiera, da parte del Comune di Trieste del primo stabilimento balneare pubblico, che prese il nome di bagno «alla Lanterna, per la vicinanza della lanterna collocata sul molo nel 1832 quale faro marittimo».

Il Bagno Lanterna

«Si tratta di uno degli stabilimenti balneari più frequentati nella nostra città - spiega Grim - e al contempo è un sito di interesse storico e culturale unico, poiché il 'muro' che divide la parte riservata alle donne e ai bambini da quella dedicata agli uomini rappresenta un unicum almeno per l'Europa. Questa sua peculiarità è stata portata all'attenzione del vasto pubblico da recenti produzioni cinematografiche». «Tanti concittadini hanno segnalato la necessità di effettuare interventi manutentivi e migliorativi dello stabilimento e confido che - conclude la consigliera - con l'impegno preso dal sindaco si accenda una rinnovata attenzione verso il nostro Pedocin».