23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
GORIZIA

Frontale tra 2 moto sulla translagunare di Grado: patteggia 1 anno di reclusione

Entrambi i centauri abitavano a Cervignano: nello schianto morì un 25enne

GORIZIA - Ha patteggiato 1 anno di reclusione, con pesa sospesa, Michele Peressin, il 55enne motociclista di Cervignano rimasto coinvolto il 27 maggio dello scorso anno nel tragico schianto frontale avvenuto lungo la translagunare di Grado, costato la vita a un altro motociclista cervignanese, Dalibor Jankovic, 25enne di origine bosniaca. L’udienza si è tenuta nei giorni scorsi davanti al giudice Flavia Mangiante del tribunale di Gorizia, che ha riconosciuto l’attenuante del concorso del danneggiato nella causazione dell’evento.

Peressin si è affidato a Giesse Risarcimento Danni di Gradisca, gruppo specializzato nel risarcimento di gravi sinistri stradali. L’incidente era avvenuto poco prima delle 17.30. Stando alla ricostruzione del consulente tecnico nominato dalla Procura di Gorizia, l’ingegner Marco Pozzati, l’urto tra le due moto di grossa cilindrata è avvenuto semi frontalmente. Entrambi i motociclisti, secondo i calcoli del perito, procedevano oltre i limiti di velocità, in quel tratto fissato a 90 chilometri orari. Peressin tra i 90 e i 100, quindi solamente di pochi chilometri sopra il limite, mentre Jankovic al momento dell’urto avrebbe tenuto «una velocità non inferiore ai 110 chilometri orari, significativamente superiore a quella prevista su quel tratto», come ha sottolineato il perito nelle proprie conclusioni.

Subito dopo l’urto i soccorsi erano giunti sul posto tempestivamente ma le condizioni di Jankovic erano apparse fin da subito disperate. Elitrasportato all'ospedale di Udine, era deceduto poche ore più tardi. Peressin invece aveva riportato un trauma cranico e diverse fratture, anche esposte, sia agli arti inferiori che superiori, che hanno cambiato per sempre le normali attività quotidiane svolte fino al giorno dell’incidente.
«Purtroppo quella che doveva essere una tranquilla gita al mare si è trasformata in una vera e propria tragedia – sottolinea Denis Bevilacqua, responsabile della sede Giesse di Gradisca –. Ora che con questo patteggiamento si è concluso il procedimento penale, porteremo avanti le trattative con la compagnia assicuratrice per ottenere l’integrazione del risarcimento per le lesioni subite dal nostro assistito».