Censimento dei Rom, Zaia: «Penso sia una tempesta in un bicchier d'acqua»
Per il presidente del Veneto «è doveroso che il ministro degli Interni ponga delle questioni»
TRIESTE - «Penso sia una tempesta in un bicchier d'acqua. Fra l'altro, come si dice sempre, se vengono da noi queste proposte, apriti cielo, se vengono da altri non se ne accorge nessuno». Lo ha affermato mercoledì a Trieste il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito della proposta di Matteo Salvini sulla possibilità di un censimento dei Rom in Italia.
LA PRECISAZIONE DI ZAIA - «Penso che sia doveroso - ha aggiunto Zaia, a margine dei lavori del Gect 'Euregio Senza Confini' - che il ministro degli Interni ponga delle questioni. Non ha posto l'idea di leggi razziali, non ha posto l'idea di selezioni etniche o altre robe che leggo sui giornali, ma pone una considerazione, di conoscere fino in fondo quali sono le realtà nei campi Rom. Io potrei banalizzare dicendo 'ce l'hanno tutti il codice fiscale?'. Ma al di là delle battute, c'è una realtà importante che non vedo nei dibattiti: i bimbi. Sarà pur logico che ci poniamo il problema di capire l'accattonaggio, il trovarli ai semafori, pensare che questi bimbi vengono sfruttati, magari vengono maltrattati. Penso che siano tutti temi - ha concluso - che dovrebbero coinvolgerci tutti. Non è una questione di censimenti».
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