5 maggio 2024
Aggiornato 18:01
Trieste

Export, Friuli in prima fila: un "experience center" a Chengdu, tutto per il made in Italy

Le prime imprese che verranno ospitate sono quelle di arredo del Friuli-Venezia Giulia, Cluster arredo e Sistema casa. "Un ponte - ha commentato il cofondatore di Chengdu Yiqidao, Jie Xue - per scambiare la cultura italiana con quella cinese"

TRIESTE - La costruzione di un "experience center", un'esposizione interattiva a Chengdu, il capoluogo della provincia di Sichuan considerato tra i centri con maggiore potenziale di sviluppo in Cina, per fare conoscere e valorizzare il made in Italy a partire dalle imprese dell'arredo del Friuli Venezia Giulia. È quanto prevede l'accordo siglato nel corso del «Belt and Road Forum» organizzato a Trieste e che, attraverso investimenti cinesi, svilupperà nuove formule espositive nella provincia con oltre 90 milioni di abitanti.

LE PARTI - Il memorandum of understanding è stato firmato dall'International center of italian design (Icide), proprietà del Cluster arredo e sistema casa del Friuli Venezia Giulia, che rappresenta un sistema economico di 2.500 aziende e un comparto che è cresciuto nell'export del 10 per cento nel 2017. La controparte cinese è rappresentata dal Chengdu Yiqidao cultural industry and design development e dal Sichuan Ilo design and space arts cultural. L'amministratore unico di Icide, Carlo Piemonte, ha firmato l'accordo assieme a Jie Xue, cofondatore del centro di Chengdu Yiqidao e Wei Zeng, presidente del Sichuan Ilo. In concreto l'accordo prevederà l'allestimento di esposizioni e la realizzazione di scambi nell'Italian design experience centre nella Tianfu new area di Chengdu.

PROGETTO INTERATTIVO - «Da oggi lavoreremo - hanno anticipato Piemonte e il presidente del cluster arredo Franco di Fonzo - per la creazione di un progetto che prevede sistemi di 'virtual room' con collegamenti per vivere dall'Italia un'esperienza in diretta, ripresa a 360 gradi tramite visori; l'esposizione di prodotti di aziende top brand e di marchi sconosciuti in Cina ma direttamente acquistabili in loco; una sala didattica per formare personale cinese su assistenza post vendita e una sala degustazione di prodotti enogastronomici con possibilità di acquisto on line».

LITTLE ITALY - In un secondo tempo sono previsti investimenti per la costruzione di uno spazio su 20.000 mq in cui ospitare una "Little Italy" del design e del gusto che, una volta avviata a Chengdu, potrà essere replicata in altre città.

UN PONTE - A margine della firma, il cofondatore del Chengdu Yiqidao, Jie Xue, ha ribadito la volontà di rappresentare «un ponte per scambiare la cultura italiana e quella cinese, seguendo la politica della 'One belt one road'. Porteremo - ha detto - design, cultura e made in Italy ai nostri amici cinesi». Il direttore di Invest Sichuan in Italia e Svizzera e presidente della Fondazione Progetto Italia-Cina, Wang Xin, ha rilevato come la provincia sud occidentale «sarà la più strategica e di certo la più attenta al design e al made in Italy. Siamo pronti - ha aggiunto - a favorire le aziende italiane e del Friuli Venezia Giulia che troveranno un alto potenziale di acquirenti e consumatori».