29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Ambiente

Siti di bonifica, Sergo: «Chiediamo di aprire un'inchiesta, ma i consiglieri hanno paura»

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per realizzare un'inchiesta dedicata al risanamento ambientale della zona industriale di Trieste con la Ferriera di Servola e della laguna di Grado e Marano. Il Consiglio non l'ha approvata

TRIESTE - L'articolo 168 del Regolamento interno del Consiglio regionale prevede la possibilità di svolgere inchieste consiliari su materie di pubblico interesse. Sfruttando questa opportunità il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per realizzare un'inchiesta dedicata al risanamento ambientale della zona industriale di Trieste con la Ferriera di Servola, dichiarata "area di crisi industriale complessa", e della laguna di Grado e Marano dove si trova l'ex Caffaro di Torviscosa,definita "area di interesse nazionale per le bonifiche. «È la terza volta che chiediamo al Consiglio regionale di aprire un'inchiesta e per la terza volta i consiglieri regionali di tutte le altre forze politiche hanno preso paura. Il Consiglio ha deciso, infatti, di non approvare la nostra mozione ma di convocare la IV Commissione per approfondire i temi delle bonifiche, del cronoprogramma, dei milioni di euro stanziati e dei ritardi anche decennali nella realizzazione di alcune opere: Commissione di inchiesta no, Commissione si».

Sostituire l'articolo 168?
A commentare l'accaduto è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, che aggiunge: «Va benissimo discutere questi argomenti in Commissione. Visto, però, che pare impossibile istituire una indagine consiliare, a questo punto chiediamo che venga
sostituito l'articolo 168 del Regolamento. Se indagare non sta bene, si trasformi almeno una parola tanto spaventevole come "inchiesta" con una definizione più rassicurante come
"Commissione di approfondimento»
». In conclusione Sergo ricorda che le inchieste su queste vicende esistono già e vengono portate avanti da altri organi competenti in materia. «Non va dimenticata la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali a esse correlati, che nello scorso luglio ha ascoltato anche la presidente Serracchiani, per cui ci sembra surreale che di queste vicende se ne occupi chiunque tranne il
Consiglio regionale: i soldi pubblici utilizzati sono anche quelli del Friuli Venezia Giulia
». L'intento del M5S era di poter consultare tutti i documenti e i dati a disposizione e, se possibile, «accelerare l'iter nel rispetto dell'ambiente e della normativa vigente, facendo intervenire in Consiglio anche tutti gli altri soggetti coinvolti negli ultimi anni su queste vicende. Con la mozione di oggi abbiamo raggiunto il nostro scopo».